Table of Contents
Purgatorio - I
Per correr miglior acque alza le vele
omai la navicella del mio ingegno,
che lascia dietro a sé mar sí crudele;
e canterò di quel secondo regno
dove l'umano spirito si purga
e di salire al ciel diventa degno.
Purgatorio - II
Già era ’l sole a l'orizzonte giunto
lo cui meridïan cerchio coverchia
Ierusalèm col suo piú alto punto;
Purgatorio - III
Avvegna che la subitana fuga
dispergesse color per la campagna,
rivolti al monte ove ragion ne fruga,
i’ mi ristrinsi a la fida compagna:
Purgatorio - VI
Quando per dilettanze o ver per doglie,
Purgatorio - V
Io era già da quell'ombre partito,
e seguitava l'orme del mio duca,
quando di retro a me, drizzando ’l dito,
una gridò:
Purgatorio - VI
Quando si parte il gioco de la zara,
Purgatorio - VII
Poscia che l'accoglienze oneste e liete
furo iterate tre e quattro volte,
Purgatorio - VIII
Era già l'ora che volge il disio
ai navicanti e ’ntenerisce il core
lo dí c'han detto ai dolci amici addio;
‘Te lucis ante’ sí devotamente
le uscío di bocca e con sí dolce note,
che fece me a me uscir di mente;
Purgatorio - IX
La concubina di Titone antico
Purgatorio - X
Poi fummo dentro al soglio de la porta
Purgatorio - XI
«O Padre nostro, che ne’ cieli stai,
Purgatorio - XII
Di pari, come buoi che vanno a giogo,
Purgatorio - XIII
Noi eravamo al sommo de la scala,
Purgatorio - XIV
«Chi è costui che ’l nostro monte cerchia
prima che morte li abbia dato il volo,
e apre li occhi a sua voglia e coverchia?».
Purgatorio - XV
Quando tra l'ultimar de l'ora terza
e ’l principio del dí par de la spera
che sempre a guisa di fanciullo scherza,
Purgatorio - XVI
Buio d'inferno e di notte privata
d'ogne pianeto, sotto pover cielo,
Purgatorio - XVII
Ricordati, lettor, se mai ne l'alpe
ti colse nebbia per la qual vedessi
non altrimenti che per pelle talpe,
Purgatorio - XVIII
Posto avea fine al suo ragionamento
l'alto dottore, e attento guardava
ne la mia vista s'io parea contento;
Purgatorio - XIX
Ne l'ora che non può ’l calor diurno
intepidar piú ’l freddo de la luna,
Purgatorio - XX
Contra miglior voler voler mal pugna;
Purgatorio - XXI
La sete natural che mai non sazia
se non con l'acqua onde la femminetta
samaritana domandò la grazia,
mi travagliava,
Purgatorio - XXII
Già era l'angel dietro a noi rimaso,
l'angel che n'avea vòlti al sesto giro,
avendomi dal viso un colpo raso;
Purgatorio - XXIII
Mentre che li occhi per la fronda verde
ficcava ïo sí come far suole
chi dietro li uccellin una vita perde,
Purgatorio - XXIV
Né ’l dir l'andar, né l'andar lui piú lento
facea, ma ragionando andavam forte,
sí come nave pinta da buon vento;
Purgatorio - XXV
Ora era onde ’l salir non volea storpio;
Purgatorio - XXVI
Mentre che sí per l'orlo, uno innanzi altro,
ce n'andavamo, e spesso il buon maestro
diceami:
Purgatorio - XXVII
Sí come quando i primi raggi vibra
là dove il suo fattor lo sangue sparse,
cadendo Ibero sotto l'alta Libra,
e l'onde in Gange da nona rïarse,
Purgatorio - XXVIII
Vago già di cercar dentro e dintorno
la divina foresta spessa e viva,
Purgatorio - XXIX
Cantando come donna innamorata,
continüò col fin di sue parole:
‘Beati quorum tecta sunt peccata!’.
Purgatorio - XXX
Quando il settentrïon del primo cielo,
che né occaso mai seppe né orto
né d'altra nebbia che di colpa velo,
Purgatorio - XXXI
«O tu che sè, di là dal fiume sacro»,
Purgatorio - XXXII
Tant’ eran li occhi miei fissi e attenti
a disbramarsi la decenne sete,
che li altri sensi m'eran tutti spenti.
Purgatorio - XXXIII
‘Deus, venerunt gentes’, alternando
or tre or quattro dolce salmodia,
BELLOMO-CARRAI 2019
Purgatorio / Dante Alighieri ; a cura di Saverio Bellomo e Stefano Carrai. - Torino : Einaudi, 2019. - XLVII, 601 p. ; 23 cm. - (Nuova raccolta di classici italiani annotati ; 24).
LEDDA 2014
Sulla soglia del Purgatorio: peccato, penitenza, resurrezione. Per una lectura di «Purgatorio» IX, in «Lettere italiane», LVI (2014), pp. 3-36.