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film_2020

Gennaio

Mercoledì 1: il primo film dell'anno non può essere un film qualsiasi… decidiamo di guardare Letter from un unknown woman, il capolavoro di Max Ophüls del 1948. Il pretesto era che il film riunisce due attori che abbiamo visto negli scorsi giorni in film di Hitchcock: la bellissima Joan Fontaine (1917-2013), vista in Rebecca (1940) e Louis Jourdan, visto in The Paradine case (1947). Quando recita la parte della protagonista più adulta, la Fontaine ha una notevole somiglianza con Barbara Stanwyck (1907-1990).



Giovedì 2: dopo averne riparlato a Torino con Mariolina e Bruno, decidiamo di vedere Under Capricorn (1949), l'unico film di Hitchcock in costume (è ambientato in Australia, nel New South Wales, a Sydney, nel 1831). Lo avevo visto l'ultima volta domenica 26 agosto 2015, alla Cinémathèque, proprio con Mariolina, Bruno e Laura.



Ingrid Bergman as Lady Henrietta Flusky, old friend of Charles' sister
Joseph Cotten as Samson “Sam” Flusky, successful businessman and Henrietta's husband
Michael Wilding as Hon. Charles Adare, second cousin of the governor
Margaret Leighton as Milly, Flusky's housekeeper
Cecil Parker as the new Governor of New South Wales, Sir Richard
Denis O'Dea as Mr. Corrigan, Attorney General
Jack Watling as Winter, Flusky's paroled butler


L'anno dopo, Michael Wilding farà il suo secondo e ultimo film con Hitchcock: Stage fright.


Venerdì 3, dopo una cena in pizzeria allo Scugnizzo con Viano e Grappiolo, per non far saltare il nostro ritmo di film ad inizio anno, guardiamo un'oretta di L'amant, del 1992, di Jean-Jacques Annaud, con una bella voce recitante fuoricampo, in inglese: quella di Jeanne Moreau.

Jane March (1973): la jeune fille Tony Leung Ka-fai (1958): le Chinois Frédérique Meininger: la mère Arnaud Giovaninetti: l'aîné Melvil Poupaud: le jeune frère Lisa Faulkner: Hélène Lagonelle

A Brigitta non piacciono né Jane March né Tony Leung, preferisce piuttosto l'amica Hélèle.


Sabato 4 tornati dal ristorante “4 ciace” intorno alle 22.30, guardiamo l'ultimo film del nostro soggioro a Cuneo: Citizen Kane, primo film di Orson Welles, del 1941.


Domenica 5, sul TGV, una volta entrati in Francia, guardo (mi sembra il film giusto, visto il tema…) Compartiment tueurs, di Costa-Gavras del 1965. Tratto da un libro di Sébastien Japrisot, che ha scritto anche i dialoghi del film.


Martedì 7: primo film dopo il mio ritorno a Parigi, Mad Max, di George Miller, del 1979, primo episodio della fortunatissima saga distopica australiana.


Giovedì 9: la sera, finendolo proprio prima di mezzanotte, guardo I vitelloni, bellissimo Fellini del 1953.


Venerdì 10 guardo The big clock a 1948 American film noir directed by John Farrow and adapted by renowned novelist-screenwriter Jonathan Latimer from the novel of the same name by Kenneth Fearing. Con Ray Milland, Charles Laughton e Maureen O'Sullivan. Film mediocre, ma consigliatomi da Allan per il cast notevole.


Sabato 11, ancora un Fellini: Ginger e Fred, del 1986.


Domenica 12 continuo il ciclo Fellini e nel pomeriggio mi guardo il divertentissimo Lo sceicco bianco, del 1952.


Sabato 18, dopo una settimana intensa che non mi ha permesso di vedere film, guardo The Ipcress file, film di spionaggio britannico di Sidney J. Furie del 1965. Non un capolavoro, ma prestazione eccellente di Michael Caine (1933).


Domenica 19 nel tardo pomeriggio guardo la prima ora di The Lavender Hill Mob, Ealing comedy del 1951 diretta da Charles Crichton con

Alec Guinness as Henry “Dutch” Holland
Stanley Holloway as Alfred “Al” Pendlebury

e con la primissima, breve apparizione di Audrey Hepburn (1929-1993) as Chiquita.



Poi interrompo il film poco prima delle otto di sera per accogliere Martina e il suo compagno Michele e lo finisco lunedì 20, tornato dal lavoro.


Sabato 25 gennaio, vedo Una storia moderna. L'ape regina di Marco Ferreri, del 1963, con la coppia formata da Ugo Tognazzi (1922-1990) e Marina Vlady (1938). Nel film c'è anche Renzo Fellini, il fratello di Federico, visto da poco ne I vitelloni. Il soggetto del film è di Goffredo Parise.


Sempre sabato, tardi in serata, guardo un bel Siodmak del 1944: Phantom lady.

Febbraio

Sabato 1, mentre aspetto Allan che dovrebbe arrivare alle 22, mi guardo un film di Richard Fleischer del 1971, 10 Rillington Place, con un Richard Attenborough (1923-2014) secondo Allan troppo sopra le righe e rovinato dal pessimo trucco, ma comunque assoluto protagonista.


Domenica 2: guardo The killing, di Stanley Kubrick, del 1956, con Sterling Hayden (1916-1986) e tanti altri attori di secondo piano ma dai volti conosciutissimi; sono quelli che si chiamano “character actor”, o “caratteristi” in italiano.


Domenica 9: prima di scendere per cena da Marco mi guardo il primo film di Marcel Carné, Jenny, del 1936. Ne aveva bisogno Kadija per la sua tesi di magistrale con Morreale, l'ho chiesto a Bruno, il simpatico attore che viene in biblioteca e lui l'ha preso in prestito per me nelle biblioteche municipali di Parigi. È un bel film, con un cast di giovani attori che diventeranno famosissimi pochi anni dopo. La trasformazione più incredibile è quella di Roland Toutain (1905-1977), l'aviatore de La règle du jeu.

Françoise Rosay (1891-1974) : Jenny Gauthier
Albert Préjean (1894-1979): Lucien Dancret
Lisette Lanvin (1913-2004): Danielle Bricart
Charles Vanel (1892-1989): Benoît
Jean-Louis Barrault(1910-1994) : le Dromadaire
Sylvia Bataille (1908-1993): Florence
Margo Lion : Mme Vrack
Roland Toutain : Xavier
Robert Le Vigan : L'Albinos
Blanche Beaume : l'infirmière
Jean Nérys : le médecin
Pierre Piérade
Roger Blin : le malade solitaire
Marcel Mouloudji : l'enfant chanteur des rues
Pierre Piérade : le malade au jeu de dames
Génia Vaury : la dame au chien
Enrico Glori : le fêtard italien
Raymond Segard : le Fiancé londonien
Joseph Kosma : le joueur d'harmonium
René Génin : un clochard
Daniel Clérice
Enrico Glori
Louis Blanche


Sabato 15, preparandomi alla partenza (prevista domani, per Orly): 125, rue Montmartre di Gilles Grangier, del 1959; uno dei primi ruoli di Lino Ventura (1919-1987). Wikipedia: “Le titre du film fait référence à l'adresse des Messageries de la Presse Parisienne où les crieurs venaient prendre les journaux.” Come sono cambiati i tempi… adesso i giornali non li vuole nessuno, nemmeno gratis.


Sabato 22: a Cuneo, nel letto di via Saluzzo, guardiamo uno dei più famosi film sul Po: Ossessione, del 1943, di Luchino Visconti.


Lunedì 24, primo film dopo il ritorno a Parigi: Mujeres al borde de un ataque de nervios, di Pedro Almodóvar, del 1988. Non lo vedevo da tantissimi anni: è divertente, a tratti, ma certo non un capolavoro.


Sabato 29 (“anno bisesto, anno funesto!” e difatti da ieri sto malissimo per una terribile crisi di emicrania oftalmica…) riguardiamo un bellissimo Emmer, Le ragazze di piazza di Spagna (1952), con Lucia Bosè (1931-2020) e… Giorgio Bassani!

Marzo

Domenica 1, nel pomeriggio continuiamo cronologicamente con l'Emmer immediatamente successivo: il delizioso Terza liceo del 1954.

Lunedì 2, proseguiamo il nostri ciclo Emmer riguardando il bel Camilla, appena posteriore al film di ieri, e sempre del 1954. L'ungherese naturalizzato italiano, Gábor Pogány, è il diretore della fotografia.

Sabato 7: Cronache di poveri amanti di Carlo Lizzani del 1954, tratto dal romanzo di Vasco Pratolini, ambientanto nel 1925.

Domenica 8: rivediamo il primo lungometraggio di Michelangelo Antonioni, Cronaca di un amore, del 1950, con Lucia Bosè (1931-2020) e Massimo Girotti (1918-2003) (e con una breve apparizione di Aldo Fabrizi). Notevole, a me è piaciuto di nuovo molto. Inevitabile pensare ai primi film di Bressons.

Lunedì 9: guardiamo i bonus del DVD Senso: interviste ai protagonisti della realizzazione del film e al nipote di Visconti, Luchino.

Martedì 10: guardiamo la prima ora e mezza di Senso, di Luchino Visconti, del 1954. È una copia restaurata dalla Cineteca di Bologna.

Mercoledì 11: finiamo il Visconti, Senso: con lo schermo più vicino di ieri apprezzo di più la qualità delle immagini, ma c'è poco altro, trovo. Le scene di battaglia, di campagna, sembrano più dei presepi che la riproduzione di una reatà passata.

Giovedì 12: guardiamo, con qualche piccolo cedimento, un altro Antonioni: La signora senza camelie, del 1953, sempre con la bellissima Lucia Bosè (1931-2020).

Domenica 15: è il primo giorno di confinamento in casa e guardiamo Strangers on a train di Hitchcock del 1951.


Lunedì 16: ancora in confino (oggi solo una breve passeggiata fino al Monoprix, dove non siamo riusciti entrare perché spaventati dalla coda) guardiamo un secondo Hitchcock, Dial M for murder, del 1954, con una splendida Grace Kelly. Non ricordavo la sequenza allucinata, ellittica, del processo.


Martedì 18 marzo, subito prima di cena, guardiamo il primo cortometraggio di Abbas Kiarostami, Le pain et la rue, di 10“, del 1970. Dopo cena proviamo ad iniziare I confess di Hitchcock ma dopo pochi minuti Brigitta mi chiede di interromperlo.


Mercoledì 19: torniamo ad Antonioni, con Le amiche, del 1955. Lo avevo trovato formalmente bello ma noioso l'ultima volta che lo avevo visto e confermo più o meno il mio giudizio. I dialoghi, soprattutto, mi sono sembrati troppo artificiali, anche per un film letterario come questo e di queli anni.


Eleonora Rossi Drago: Clelia
Gabriele Ferzetti: Lorenzo
Franco Fabrizi: Cesare Pedoni, l'architetto
Valentina Cortese: Nene
Yvonne Furneaux: Momina De Stefani
Madeleine Fischer: Rosetta Savoni
Anna Maria Pancani: Mariella
Luciano Volpato: Tony, il fidanzato di Mariella
Maria Gambarelli: la titolare della sartoria
Franco Giacobini:
Ettore Manni: Carlo
Alessandro Fersen:
Isabella Biagini:

I vestiti sono delle Sorelle Fontana. Sceneggiatura di Michelangelo Antonioni, Suso Cecchi D'Amico, Alba de Céspedes, da un racconto di Cesare Pavese, Tra donne sole.


Giovedì 19, guardiamo Totò cerca casa, di Steno e Mario Monicelli, del 1949.


Venerdì 20: vedo per la prima volta un bel Castellani che Brigitta ha visto pochi giorni fa e che le è piaciut molto, al punto che ha già voglia di rivederlo: I sogni nel cassetto del 1957.

Mentre ieri, sabato, non abbiamo guardato niente, oggi, domenica 22, ci siamo visti due film subito dopo pranzo, Pulp fiction, di Quentin Tarantino, del 1994, che Brigitta non aveva mai visto (e io quando lo avevo visto? Solo all'uscita? Non credo, perché me lo ricordavo molto bene, cosa insolita per me)

“Prologue – The Diner” (i)
Prelude to “Vincent Vega and Marsellus Wallace's Wife”
“Vincent Vega and Marsellus Wallace's Wife”
Prelude to “The Gold Watch” (a – flashback, b – present)
“The Gold Watch”
“The Bonnie Situation”
“Epilogue – The Diner” (ii)


e poi Totò a Parigi, di Camillo Mastrocinque, del 1958, con Sylva Koscina (1933-1994).


Martedì 24 guardiamo, prima di cena, I soliti ignoti di Monicelli, del 1958.


Mercoledì 25, iniziamo La ragazza con la valigia (è un'idea di Brigitta, io prevedevo che fosse un film noiosissimo) di Valerio Zurlini del 1961, ma ci stanchiamo dopo poco più di mezz'ora. Adriana Asti doppia la Cardinale. La zia è Luciana Angiolillo, che fa la mamma in Camilla e la moglie di Gassman ne Il sorpasso.


Giovedì 26, guardiamo uno dei Monicelli pre-I soliti ignoti (1958), cioè Un eroe dei nostri tempi, del 1955. Sceneggiatura di Rodolfo Sonego, alla sue terza collaborazione con Sordi, dopo Il seduttore, regia di Franco Rossi, del 1954 e Mio figlio Nerone, di Steno, del 1956.


Venerdì 27, iniziamo a guardare dei Ford, come avevamo previsto da tempo; il primo è Stagecoach, uscito negli Stati Uniti il 3 marzo 1939, e in Italia il 2 novembre, con il titolo di Ombre rosse.


Domenica 29, prima di cena guardiamo il lungo Tarantino successivo a Pulp fiction, cioè Jackie Brown, del 1997. Ad entrami è piaciuto di più del film precedente; anche questo film, che io avevo visto solo una volta, con Judith, quando uscì nei cinema parigini nel 1998, me lo ricordavo molto bene.


Lunedì 30, dopo cena guardo da solo il violentissimo (non è una sorpresa) A history of violence di Cronenberg, del 2005. Brigitta si rifiuta di guardarlo con me, poco attirata da un regista che reputa giustamente eccessivamente angosciante, ma del quale allo stesso tempo sottostima la bravura.


Martedì 31, guardiamo i primi 40 minuti di The Seven Year Itch di Billy Wilder, del 1955.

Aprile

Mercoledì 1, su suggerimento di Mariolina guardiamo un Maselli del 1955 con Lucia Bosè (1931-2020), Gli sbandati. Ci sono anche Isa Miranda, Goliarda Sapienza e Mario Girotti, cioè Terence Hill (che però non sono riuscito ad identificare).


Giovedì 2, Brigitta giustamente insiste perché io veda i cortometraggi che da Bologna, Il cinema ritrovato sta mettendo online ogni giovedì. Allora guardiamo insieme la terza e quarta puntata di questa serie “Fuori sala”.

e poi finiamo The Seven Year Itch di Billy Wilder: sempre molto divertente, anche se non per Brigitta che trova l'atteggiamento di Marylin con l'uomo spostato veramente troppo sconveniente.


Venerdì 3: finiamo il lunghissimo — e noiosissimo! — Zurlini iniziato mercoledì, La ragazza con la valigia, del 1961.



Claudia Cardinale (1938): Aida
Jacques Perrin (1941): Lorenzo Fainardi
Luciana Angiolillo: la zia
Renato Baldini: Francia
Riccardo Garrone: Romolo
Elsa Albani: Lucia
Corrado Pani: Marcello Fainardi
Gian Maria Volonté: Piero Benotti
Romolo Valli: don Pietro Introna
Ciccio Barbi: Crosia


Sabato 4, subito dopo pranzo, guardiamo Sogni d'oro, di Moretti, del 1981, mandato in onda in questi giorni da Arte, con sottotitoli francesi curati da Bernard Eisenschitz (1944).

Nanni Moretti: Michele Apicella
Piera Degli Esposti (1938): la madre
Dario Cantarelli: il critico
Nicola Di Pinto: Nicola
Alessandro Haber (1947): Gaetano
Laura Morante (1956): Silvia
Gigio Morra: Gigio Cimino
Giampiero Mughini: presentatore
Remo Remotti: Sigmund Freud
Sabina Vannucchi (1959): Anna Freud
Tatti Sanguineti: aiuto regista
Claudio Spadaro: Claudio


In serata guardiamo ancora il primo film che Rodolfo Sonego (1921-2000) ha scritto per Sordi, Il seduttore, del 1954, con la regia di Franco Rossi. Alcuni elementi, come l'agendina e il cappello, verranno ripresi l'anno dopo da Monicelli in Un eroe dei nostri tempi.


Domenica 5: grazie a Massimo, che me lo ha inviato pochi giorni fa, guardiamo Un marito per Anna Zaccheo di Giuseppe De Santis del 1953.

Silvana Pampanini: Anna Zaccheo
Amedeo Nazzari: dottor Illuminato
Massimo Girotti: Andrea Grazzi
Umberto Spadaro: don Antonio Percucoco


Lunedì 6: guardiamo Le journal d'une femme de chambre di Luis Buñuel, del 1964.

Jeanne Moreau : Célestine, la nouvelle femme de chambre
Georges Géret : Joseph, le palefrenier, militant extrémiste
Michel Piccoli : M. Monteil, le maître de maison, obsédé sexuel
Françoise Lugagne : Mme Monteil, la maîtresse de maison
Jean Ozenne : M. Rabour, le père de Mme Monteil, fétichiste
Daniel Ivernel : le capitaine Mauger, le voisin des Monteil
Gilberte Géniat : Rose, la compagne du capitaine
Jean-Claude Carrière : le curé du village
Muni : Marianne, la domestique des Monteil
Bernard Musson : le sacristain, extrémiste et ami de Joseph
Claude Jaeger : le juge d'instruction
Dominique Sauvage : Claire, la petite fille assassinée
Madeleine Damien : la cuisinière des Monteil
Geymond Vital : le brigadier sur le quai de la gare
Marcel Rouzé : le chef de gare
Jeanne Pérez : la commère
Andrée Tainsy : la paysanne
Pierre Collet : le voyageur
Aline Bertrand : la voyageuse
Joëlle Bernard : la compagne de Joseph
Marc Eyraud : le secrétaire du commissaire
Gabriel Gobin : le brigadier qui vient arrêter Joseph
Dominique Zardi : le gendarme qui passe les menottes à Joseph


Prima di dormire guardo ancora il famoso Dîner de cons, di Francis Veber del 1998. Un classico campione del botteghino degli anni Novanta, con l'orribile fotografia degli anni Novanta.

Jacques Villeret : François Pignon, employé à l'administration des impôts
Thierry Lhermitte : Pierre Brochant, éditeur
Francis Huster : Juste Leblanc, écrivain
Daniel Prévost : Lucien Cheval, le contrôleur fiscal
Alexandra Vandernoot : Christine Brochant, la femme de Pierre
Catherine Frot : Marlène Sasseur
Edgar Givry : Jean Cordier, l'ami de Pierre qui rencontre Pignon dans le train
Christian Pereira : le docteur Sorbier
Pétronille Moss : Louisette Blond, une collègue de François


Martedì 7, nel pomeriggio subito dopo pranzo, grazie ad un consiglio scellerato dell'amica di Brigitta Federica guardiamo un bruttissimo film tratto dalla pièce Ti ho sposato per allegria di Natalia Ginzburg, regia di Luciano Salce, correva l'anno maledetto 1967. Mi addormento per qualche minuto soltanto, purtroppo.


In serata per fortuna toniamo ai capolavori del cinema con Il generale Della Rovere, di Rossellini, del 1959. Una storia di doppio, ma con la particolarità che il doppio finisce per coincidere e per diventare un solo personaggio.


Nell'ultima foto si vedono degli ebrei che in prigione, poco prima di andare incontro alla fucilazione, recitano “Ani Ma'amin” [אני מאמין] (io credo). Ani ma'amin be-emunah shelemah (“I believe with full faith”).


Vittorio De Sica: Emanuele Bardone
Hannes Messemer: colonnello Müller
Vittorio Caprioli: Aristide Banchelli
Sandra Milo: Olga
Giovanna Ralli: Valeria
Anne Vernon: Clara Fassio
Nando Angelini: Paolo
Herbert Fischer: sergente Walter Hageman
Mary Greco: madama Vera
Bernardino Menicacci: secondino
Lucia Modugno: partigiana
Luciano Pigozzi: detenuto spazzino


Mercoledì 8, dopo cena guardiamo il cortometraggio di Carlo Licheri, La guerra è finita, ancora in fase di postproduzione, e siamo entrambi colpiti dalla bravura del nostro amico sardo.


Dopo, mi vedo da solo Lola Montès, di Ophuls, del 1955.


Giovedì 9, dopo cena guardiamo un divertente film con Sordi (ma questo non è scritto da Sonego) e De Sica, Il conte max, del 1957, di Giorgio Bianchi.

Vittorio De Sica: Conte Max Orsini Varaldo
Alberto Sordi: Alberto Boccetti
Jacinto San Emeterio: Don Juan De Figueroa
Susanna Canales: Lauretta Campo
Diletta D'Andrea: Pucci
Mino Doro: Maggiore Amadori
Tina Pica: La zia
Juan Calvo: Lo zio Giovanni
Anne Vernon: Baronessa Elena di Villombrosa


Venerdì 10, ad un anno di distanza dall'ultima volta, riguardiamo Sunset bldv. di Billy Wilder del 1950. È un film che ho sempre voglia di rivedere, e che mi godo ogni volta. La casa di Norma non ha serrature, sono state tolte per poterla salvare più facilmente nel caso tenti nuovamente di suicidarsi. Lui è perennemente sotto osservazione, e quando Norma spegne la luce nella sua camere, i buchi delle serrature tolte sembrano degli occhi che — finalmente! — si chiudono.


Domenica 12, oggi è Pasqua e continua il confino; poco dopo un pranzo molto leggero guardiamo un Soldati raro che Massimo è riuscito a procurarci: Fuga in Francia del 1948.

Folco Lulli: Riccardo Torre
Enrico Olivieri: Fabrizio Torre
Rosina Mirafiore: Pierina
Pietro Germi: Tembien
Mario Vercellone: Gino
Giovanni Dufour: il tunisino
Cesare Olivieri: padre Giacomo
Gino Apostolo: brigadiere
Gianni Luda: contrabbandiere
Mario Soldati: dottor Stiffi

Soggetto: Carlo Musso, Ennio Flaiano, Mario Soldati
Sceneggiatura: Carlo Musso, Ennio Flaiano, Mario Soldati, con la partecipazione di Mario Bonfantini, Emilio Cecchi, Cesare Pavese.


Tardi in serata guardo ancora Fear and loathing in Las Vegas, di Terry Gilliam, del 1998.


Lunedì 13, Pasquetta, o Lunedì dell'Angelo: dopo l'allocuzione nella quale Macron ha annunciato che il confino viene prolungato fino a domenica 10 maggio… continuiamo il ciclo Soldati e ci guardiamo Eugenie Grandet, del 1947.


Mercoledì 15 guardiamo un altro Soldati raro che Massimo è riustito a procurarci: La mano dello straniero del 1954.

Alida Valli: Roberta Gleukovitch
Trevor Howard: Maggiore Court
Richard Basehart: Joe Hamstringer
Richard O'Sullivan: Roger Court
Eduardo Ciannelli: Dottor Vivaldi
Giorgio Costantini: Peskovitch
Arnoldo Foà: Commissario
Guido Celano: Questore
Angelo Cecchelin: Luza


Giovedì 16: Brigitta non sta molto bene e io mi guardo da solo Twelve monkeys, il Gilliam del 1995 che precede di tre anni Fear and loathing in Las Vegas. Il film si ispira a La Jetée di Chris Marker, del 1962.

Estetica pesantemente anni Novanta, molto distante dalla bellezza delle immagini di Marker. Interpretazione pessima di Brad Pitt. Scenografia post-apocalittica curata ed impressionante, come capita spesso nei film di Gilliam.


Domenica 19, subito dopo pranzo: Le boucher, classico Chabrol del 1970 che rivedo sempre con gusto.

Stéphane Audran : Hélène Davile
Jean Yanne : Paul Thomas, dit “Popaul”
Roger Rudel : inspecteur Grumbach
William Guérault : Charles
Mario Beccaria : Léon Hamel
Antonio Passalia : Angelo
Pascal Ferone : Père Charpy
Dominique Zardi : doublure chant d'Antonio Passalia
Les habitants de Trémolat


Lunedì 20, dopo cena, riusciamo a guardare integralmente Donatella di Mario Monicelli, del 1956. Film curioso e divertente, quasi la copia di un film che avrebbero potuto girare degli americani a Roma. Colori da cartoline anni Cinquanta.

Elsa Martinelli: Donatella
Alan Furlan: Giancarlo
Liliana Bonfatti: infermiera del veterinario
Walter Chiari: Guido
Aldo Fabrizi: padre di Donatella
Xavier Cugat: sé stesso
Gabriele Ferzetti: Maurizio
Abbe Lane: sé stessa
Giancarlo Nicotra: Aiutante del benzinaio
Giuseppe Porelli: Pasquale
Giovanna Pala: Maria Laura



Martedì 21, subito dopo pranzo, guardiamo un Monicelli del 1953, cioè di 3 anni precedente a quello di ieri sera: Le infedeli.

Gina Lollobrigida : Lulla Possenti
Pierre Cressoy: Osvaldo
May Britt: Liliana
Tania Weber: amica di Lulla
Marina Vlady: Marisa
Irene Papas: Luisa Azzali
Anna Maria Ferrero: Cesarina
Tina Lattanzi: Carla Bellaris
Carlo Romano: Giovanni Azzali
Giulio Calì: Cantagalli
Margherita Bagni: madre di Marisa
Milko Skofic: Guido
Carlo Mazzarella: Luigi
Paolo Ferrara: commissario


Venerdì 24: guardiamo un ennesimo Soldati ritrovato da Massimo, questa volta è il turno de È l'amor che mi rovina, del 1951. Un film bruttino che spesso sfiora il grottesco. Anche Walter Chiari e Lucia Bosè sfigurano, forse anche a causa della direzione di Soldati?


Sabato 25: da solo, mentre Brigitta guarda un altro film sul divano, vedo per l'ennesima volta Le doulos di Melville (1962), in una copia nuova, HEVC (h265), “encoded by Sartre”. Lo avevo visto per l'ultima volta il 21 aprile 2013, cioè quasi esattamente sette anni fa!


Domenica 26, guardiamo il secondo film di Alberto Lattuada, La freccia nel fianco, iniziato nel 1943 e poi terminato da Mario Costa ed uscito nel 1945. Fa parte dei cosiddetti “film calligrafici”, ed è piaciuto molto sia a Brigitta che a me. Molto raffinata e affascinante l'attrice protagonista, Mariella Lotti (1919-2004).

Leonardo Cortese: Brunello
Mariella Lotti: Nicoletta
Roldano Lupi: Barbano
Alanova: Dolores
Cesare Barbetti: Brunello da bambino
Galeazzo Benti: Duccio Massenti
Sandro Ruffini: Traldi
Alberto Capozzi: esattore
Enzo Biliotti: Salapolli
Gina Sammarco: signora Dossena
Paola Borboni: baronessa Masiero
Carlo Lombardi: Giantoni
Liliana Laine: Maria
Emilio Petacci: commendator Dossena
Saro Urzì

Nicoletta, pochi momenti prima di decidere se raggiungere o meno Brunello nella sua stanza, legge casualmente il Salmo 69 dalla Bibbia che era caduta dal comodino del marito, prima che quest'ultimo se ne andasse e le lasciasse la possibilità di scegliere il suo destino.


Martedì 28, la sera tardi, da solo, mi guardo Porco Rosso, del 1992, di Hayao Miyazaki.


Giovedì 30: rivediamo La règle du jeu, con i sottotitoli in italiano per aiutare Brigitta.

Maggio

Venerdì 1: Bunny Lake is missing di Otto Preminger.


Sabato 2, mentre Brigitta fa una videochiamata con delle amiche, mi guardo il primo lungometraggio di Cédric Klapisch, del 1992: Riens du tout. Un bel film anni Novanta con Nathalie Richard.


Domenica 3, da solo, dopo le 22, mi guardo A place in the sun, del 1951, di George Stevens.


Martedì 5 guardiamo uno dei DVD di Lattuata che ho portato dalla biblioteca, dove sono stato oggi: La spiaggia, del 1954. Un bel film, ma strano, con delle incongruenze evidenti.


Venerdì 8: iniziamo, ma molto tardi, un altro Lattuada, Guendalina, del 1957. Purtroppo il DVD in versione francese che ho portato dalla biblioteca non funziona; la versione di YouTube è integrale ma di pessima qualità. Non sono particolarmente attratto da Jacqueline Sassard (1940), come Brigitta, e preferisco di molto la madre, nel film, cioè Sylva Kiscina (1933-1994), che ha solo sette anni più del personaggio di sua figlia… chiedo a Brigitta di interromperlo ad una mezz'ora prima della fine, perché sono troppo stanco.


Domenica 10: guardo un vecchio Frears del 1984 ambientato in Spagna, The hit. Un bel road movie, con accenni di misticismo.


Lunedì 11, mi guardo Meet John Doe, di Frank Capra del 1941, ma nonostante Barbara Stanwyck (1907-1990) non riesco ad arrivare alla fine; a mia discolpa devo dire che abbiamo lavato le federe del divano e sono un po' scomodo, sulla poltrona.

Martedì 12, finisco il Capra, ma anche questa sera sono stanco e mi appisolo per qualche minuto perdendo qualche scena.


Venerdì 15, guardiamo la prima mezz'ora di Carrie di Wyler, del 1952, con Laurence Olivier e Jennifer Jones.

Sabato 16, finiamo Carrie.

Domenica 17: altro Wyler, il bellissimo The children's hour, del 1961, con Audrey Hepburn, “Karen Wright” e Shirley MacLaine, “Martha Dobie”. finisce in un bel cimitero, con Audrey che legge il Numbers 6,24-26:

The Lord bless and keep you,
and make his face to shine upon you,
and give you peace,
both now and evermore.


Dopo una lunga pausa cinematografica, domenica 24, molto tardi la sera e fino a quasi le 2 di mattina, mi vedo un bel Lynch del 1997, Lost highway.


Domenica 31, ultimo film del mese di maggio: un Sirk del 1953, uno dei miei preferiti soprattutto grazie a Barbara Stanwyck (1907-1990), All I desire.

Giugno

Martedì 2 e mercoledì 3 guardo, da solo, The great McGinty, di Preston Sturges, del 1940. L'avevo già visto, ma parecchio tempo fa, nel dicembre del 2014; pensavo fosse un bel noir ma mi sbagliavo: è una commedia, anche abbastanza divertente, ma tutto sommato retorica.


Domenica 14 guardiamo Rue de l'Estrapade di Jacques Becker del 1953.


Venerdì 19, torniamo finalmente al nostro Rohmer e guardiamo il Conte de printemps (1990), che io non vedevo da tantissimo tempo (ma che ricordavo abbastanza bene) e che a Brigitta è piaciuto molto; si direbbe quasi che lei abbia la stessa passione per le ragazzine che aveva il regista. Film circolare, come tutti quelli della serie.

Sabato 20, continuiamo con Rohmer e ci guardiamo Le beau mariage, del 1982. La sorella della protagonista, Sophie Renoir (1964), sarà coprotagonista di L'ami de mon amie (1987), nostro prossimo appuntamento con il regista.

Domenica 21, ancora un Rohmer quindi: L'ami de mon amie, del 1987, (quasi) tutto girato a Cergy-Pontoise.

Sabato 27: questa sera guardiamo solo un breve Rohmer, La boulangère de Monceau.

Domenica 28: Brigitta mi dice che ha voglia di rivedere La femme d'à côté, del 1981, di Truffaut, ed è quello che facciamo.

Luglio

Martedì 14: è abbastanza incredibile, ma il primo film del mese lo vediamo solo oggi… giorno di festa: Conte d'été, di Rohmer, del 1996. Ci teneva soprattutto Brigitta, a vederlo prima del nostro soggiorno di fine agosto (sembra così lontano ed impossiile) a Dinard, perché l'ultima volta in cui lo avevamo iniziato insieme (sabato 26 e domenica 27 gennaio 2019), lei non aveva potuto finirle perché era dovuta uscire con Dana e Gaia.

Mercoledì 15: dopo una pizza al Posto, torniamo a casa e rivediamo la prima (40') delle Quatre aventures de Reinette et Mirabelle di Rohmer, del 1987: L'Heure bleue. Domattina ci dobbiamo svegliare alle 4 per andare a Charles-de-Gaulle.

Sabato 18, guardo un mediocre Henri Verneuil, Mélodie en sous-sol, del 1963, dopo averne letto una critica elogiativa qui:

http://www.dvdclassik.com/critique/melodie-en-sous-sol-verneuil


Domanica 19, guardo il primo dei tre film che mi ha dato Bruno: Un revenant, di Christian-Jaque, del 1946. Bella l'ambientazione a Lione, bravi tutti gli attori, e cioè:

Louis Jouvet : Jean-Jacques Sauvage, directeur d'une troupe de ballet
Gaby Morlay : Geneviève, femme d'Edmond Gonin et sœur de Jérôme Nizard
Ludmila Tcherina : Karina, la danseuse étoile de la troupe
Jean Brochard : Jérôme Nizard
François Périer : François Nizard, le fils de Jérôme
Louis Seigner : Edmond Gonin
Marguerite Moreno : la tante Jeanne
Léo Lapara : Marchal, l'assistant de Sauvage (soit son rôle dans la vie auprès de Jouvet)



Mercoledì 22: Les amoureux sont seuls au monde d'Henri Decoin, del 1948, secondo film prestatomi da Bruno.

Louis Jouvet : Gérard Favier, un pianiste et compositeur célèbre
Dany Robin : Monelle Picart, la jeune pianiste
Renée Devillers : Sylvia Favier, la femme aimée et aimante de Gérard
Geneviève Morel : La bonne des Picart
Hélène Dartigue : La grand-mère à la noce
Brigitte Auber : Christine, la copine de Monelle
Philippe Nicaud : Jules Picart, le frère excentrique de Monelle
Fernand René : Michel Picart, le père, un employé de banques à la morale élastique
Léo Lapara : Ludo, l'ami des Favier
Émile Drain : Un critique musical
Jean Heuzé : Un critique musical
Robert Le Fort : Marcel, le garçon d'honneur (sous le nom de Jean Le Fort)
Maurice Lagrenée : Le directeur du journal à sensation “Entre Nous Soit Dit”
Philippe Lemaire : Claude, l'amoureux de Monelle



Giovedì 23: Le baron de l'ecluse, terzo film prestatomi da Bruno. Di del 1960.


Sabato 25: Dead Zone


Domenica 26: Blade runner


Giovedì 30: torno alla Cinémathèque dopo mesi di assenza. La situazione non è allegra; delle tre sale solo la Langlois è aperta. Ci sono due ingressi, uno per la mostra euno per il cinema; gli spazi comuni sono scomparsi, sono inaccessibili ormai: si deve solo per correre un breve percorso verso la sala, e via. Il film che ho (ri)visto è Lumière d'été del 1943 di Grémillon. È un film molto bello, fortemente ispirato a La règle du jeu, ma anche questa volta, come la volta precedente (non ne ho traccia qui nelle DokuWiki, strano; ma credo che risalga grosso modo al 2014) ad un certo punto ho perso il filo, ho staccato, e ho dormito per qualche minuto. Eppure ero arrivato con molto anticipo e mi ero appisolato anche prima dell'inizio della proiezione!

Madeleine Robinson : Michèle Guérande, jeune romantique amoureuse de Roland
Paul Bernard : Patrice Le Verdier, fortuné châtelain de Cabrières
Madeleine Renaud : « Cricri » (Christiane), ancienne danseuse à l'Opéra de Paris, directrice d'hôtel
Pierre Brasseur : Roland Maillard, artiste peintre alcoolique
Georges Marchal : Julien, ingénieur sur le barrage, amoureux de Michèle
Léonce Corne : « Tonton » (« pourquoi pas ? »), fidèle employé de l'hôtel (barman)
Charles Blavette : Vincent, ouvrier sur le barrage, ami de Julien
Marcel Lévesque : « Monsieur Louis », vieil urbaniste amoureux de Louise
Jane Marken : Louise Martinet (comme Jeanne Marken)
Raymond Aimos : Ernest, le chasseur, employé sur le barrage
Harry Séguéla.
Henri Pons : Amédée, ami de Patrice
Gérard Lecomte : Dany

Agosto

Domenica 2: nel pomeriggio, tornato in via Saluzzo dopo il pranzo dai miei (che non vedevo da fine febbraio) guardo un Buñuel messicano: Subida al cielo del 1952. Alcuni notevoli momenti erotici con Lilia Prado (il sogno) e funebri.


“En una ciudad de la costa del estado de Guerrero, Oliverio, quien se acaba de casar, se ve obligado a regresar en pleno viaje de novios porque su madre se está muriendo. En su lecho de muerte, la madre pide a su hijo que busque a un letrado para que redacte su testamento. Oliverio viajará en autobús para cumplir el deseo de su madre moribunda. Durante el viaje sucederán muchos imprevistos y Oliverio tendrá que sortear los coqueteos de una mujer.”


Lunedì 3 agosto, questa volta addirittura in mattinata (una mattnata buissima e piovosa) guardo un secondo Buñuel, El bruto, del 1953.


“Andrés Cabrera, un rico propietario de varias casas, contrata a Pedro como golpeador para que trate de amedrentar a los inquilinos de una de sus casas, que amenazan con amotinarse ya que quiere desalojarlos para vender su propiedad. Pedro El bruto trabaja como carnicero en un matadero, y lo que le falta de inteligencia le sobra de fuerza. Más adelante, siendo perseguido por los inquilinos, conoce a Meche, de quien se enamora, pero ella desconoce que su padre enfermo murió a causa de un golpe de Pedro. Esta relación le molesta a la esposa del propietario, con quien El bruto antes mantenía relaciones, lo que desencadena trágicas consecuencias.”


Sempre lunedì, ma quasi a mezzanotte, dopo una telefonata di un'ora con Brigitta a Canosa, inizio El gran Calavera, sempre un Buñuel messicano, ma del 1949, cioè precedente ai due visti domenica pomeriggio e questa mattina. Finisco poi il film martedì mattina.



“Todo el mundo se aprovecha de Ramiro de la Mata (Fernando Soler), un gracioso, borrachín y rico viudo. Sus hijos, Virginia (Rosario Granados) la cual solo le interesa casarse bien y ser una gran señora, y Eduardo (Gustavo Rojo) al que sólo le importa gastar el dinero y poco edificarse y menos aún trabajar, su vago hermano Ladislao (Andrés Soler) que se aprovecha de la situación de su hermano, y su cuñada Milagros (Maruja Griffel) que finge todas las enfermedades; todos pretenden no hacer nada y vivir a su costa. Su otro hermano Gregorio (Francisco Jambrina), intenta ayudarle haciendo creer a todos que Ramíro se ha arruinado y su familia debe trabajar para sobrevivir, lo que generará una gran situación en la que su familia se verá obligada a cambiar.”


Martedì 4, in serata, guardo un divertentissimo (chiaro, è una “Screwball comedy”) Howard Hawks: Twentieth Century, del 1934. Con:

John Barrymore as Oscar “O.J.” Jaffe
Carole Lombard as Lily Garland/Mildred Plotka
Walter Connolly as Oliver Webb
Roscoe Karns as Owen O'Malley
Ralph Forbes as George Smith
Charles Lane as Max Jacobs
Etienne Girardot as Mathew J. Clark
Dale Fuller as Sadie, Lily's maid
Edgar Kennedy as Oscar McGonigle
Herman Bing as 'Beard #1'
Lee Kohlmar as 'Beard #2'
James Burke as Sheriff
Fred “Snowflake” Toones as George Washington Jones
Howard Hickman as Dr. Johnson (uncredited)



Mercoledì 5: guardo un Capra del 1934 al quale, per alcune cose (come la scena finale di matrimonio) in El gran Calavera Buñuel si era sicuramente ispirato. Un film delizioso, comunque: It happened one night.



Clark Gable as Peter Warne, a recently fired newspaper reporter
Claudette Colbert as Ellen “Ellie” Andrews, a spoiled heiress of millions
Walter Connolly as Alexander Andrews, Ellie's millionaire father
Roscoe Karns as Oscar Shapeley, an annoying bus passenger who tries to pick up Ellie
Jameson Thomas as “King” Westley, Ellie's fiancé (or husband); a pilot and fortune-hunter
Alan Hale as Danker, the singing car driver who wants to steal the suitcase
Arthur Hoyt as Zeke, a motel owner
Blanche Friderici as Zeke's wife
Charles C. Wilson as Joe Gordon, newspaper editor and Peter's boss


Giovedì 6, guardo The fly di Cronenberg, del 1986. Non mi ricordavo che ci fosse Geena Davis (1956) che nel 1991 farà Thelma & Louise di Ridley Scott, con Susan Sarandon, ma che aveva già fatto Tootsie, nel 1982, diretta da Sydney Pollack.


Venerdì 7 ho trascorso la serata con Viano, quindi niente film; oggi, sabato 8, ho invece scelto di guardare un film piuttosto deludente: My favorite wife, di Garson Kanin del 1940. Un'altra “Screwball comedy”, ma di quelle troppo commerciali ed artificiali per risultare ancora godibili. Eppure i protagonisti sono Irene Dunne e Cary Grant, ma evidentemente non basta.


Domenica 9, nel pomeriggio, riesco finalmente a guardare Eccomi… eccoti/Here I am… here you are di Raed Rafei (l'ex libanese di Sandro) del 2016; dura solo 68' ma risulta terribilmente noioso. Pier Paolo Pasolini.


Sempre domenica, ma in serata, mi vedo per la prima volta un grande classico degli anni novanta: True romance di Tony Scott, del 1993. Molti attori bravi e famosi, ma tutto ruota intorno alla bellezza di Patricia Arquette (1968) venticinquenne. Io l'avevo vista solo nel video di Like a rolling stone suonata dagli Stones… Lo stesso anno ha fatto anche Ethan Frome di John Madden.


Christian Slater as Clarence Worley
Patricia Arquette as Alabama Whitman
Dennis Hopper as Clifford Worley
Val Kilmer as Mentor/“Elvis Presley”
Gary Oldman as Drexl Spivey
Brad Pitt as Floyd
Christopher Walken as Vincenzo Coccotti
Bronson Pinchot as Elliot Blitzer
Samuel L. Jackson as Big Don


La sceneggiatura, violentissima, è di Quentin Tarantino, che non aveva però potuto realizzare il film per mancanza di soldi. Ci sono tutti quelli che diventarenno i suoi ingredienti tipici, ai quali lui però aggiungerà un tocco di genio che in questo film manca.


Lunedì 10, a Varigotti con Mariolina e Bruno, guardiamo Der Tiger von Eschnapur di Fritz Lang del 1958.

Martedì 11, vediamo la seconda parte del film di Lang, più bella della prima, più avvincente, e con l'amicizia/rivalità tra la ballerina indiana e la sorella bionda dell'architetto.

Mercoledì 12: rinunciamo a vedere Süss der Jude perche il DVD fa i capricci e decidiamo allora di vedere un altro Lang dello stesso cofanetto (che contiene anche House by the river), The secret beyond the door del 1947. Possibile che io non l'abbia mai visto?

Venerdì 14: se riesco ad arrivare a Cuneo come previsto intorno alle 21.30 vorrei vedermi un Truffaut che non ho mai visto, La Sirène du Mississipi, del 1969. Per Mariolina e Bruno, e per il loro gruppo di amici storici, (Gianni Carchia per esempio), è un film cult.

Venerdì alla fine sono arrivato troppo stanco, ho fatto una doccia, una lavatrice, ho mangiato e non ho vouto iniziare il film, che ho quindi rimandato al pomeriggio di sabato 15, Ferragosto, e che ho finito poco prima dell'arrivo di Viano alle 21 (in mezzo c'è stata anche una telefonata con Brigitta).

La Sirène du Mississipi di François Truffaut, del 1969.

Jean-Paul Belmondo (1933) : Louis Mahé
Catherine Deneuve (1943): Marion Vergano
Michel Bouquet : Comolli, le détective privé
Marcel Berbert (avec la voix de Daniel Ceccaldi) : Jardine
Nelly Borgeaud: Berthe Roussel / Julie Roussel en photo
Martine Ferrière : Mme Travers, la dame de l'agence immobilière
Yves Drouet : M. Hoareau
Roland Thénot : Richard
Alexandra Stewart : voix off petites annonces
Delphine Seyrig : voix off petites annonces
Catherine Rosny
Albert Ramassamy : le curé



Solite osservazioni sull'importanza delle foto al cinema.



Mariolina naturalmente va in brodo di giuggiole quando vede che Belmondo legge Balzac


La ragazza che interpreta, brevissimamente, l'infermiera mi sembra di averla già vista in molti altri film, il suo volto mi dice qualcosa, insomma; è forse Catherine Rosny, citata da Wikipedia senza il suo ruolo?


Domenica 16: altro Truffaut che non avevo mai visto prima, e che volevo vedere da anni soprattutto per Bernadette Lafont (1938-2013): Une belle fille comme moi, del 1972.

Bernadette Lafont : Camille Bliss
Claude Brasseur : Me Murene
Charles Denner : Arthur
Guy Marchand : Sam Golden
André Dussollier : Stanislas Prévine
Philippe Léotard : Clovis Bliss
Anne Kreis : Hélène
Danièle Girard : Florence Golden
Gilberte Géniat : Isobel Bliss
Michel Delahaye : Me Marchal
Martine Ferrière : la secrétaire de la prison
Annick Fougery : l'institutrice
Jérôme Zucca : l'enfant cinéaste amateur
Gaston Ouvrard : le vieux gardien de prison
Jacob Weizbluth : Alphonse
Marcel Berbert : le libraire



Lunedì 17, passo al cinema americano, e rivedo un Walsh del 1949 che non vedevo dal 25 dicembre 2012 (ero sempre a Cuneo, ovviamente): White heat. È un film bellissimo, ed è superiore di molto, ma veramente di molto, a tutte le altre cose viste recentemente.

James Cagney as Arthur “Cody” Jarrett
Virginia Mayo as Verna Jarrett
Edmond O'Brien as Hank Fallon, alias “Vic Pardo”
Margaret Wycherly as “Ma” Jarrett
Steve Cochran as “Big Ed” Somers
John Archer as Philip Evans
Wally Cassell as “Cotton” Valletti
Fred Clark as Daniel “The Trader” Winston



Mercoledì 19, nel TGV per Parigi, dopo Lione, guardo un bell'Eastwood del 1973, High plains drifter. È il suo secondo film. Ad un certo punto si vede in chiesa un tabellone di legno con Isaiah 53,3-4, parte del “Fourth Servant song”.


Primo film dopo il ritorno a Parigi. Giovedì 20, con Brigitta (ri)guardiamo Psycho di Hitchcock.


Venerdì 21, ancora un grande classico di Hitchcock: questa sera rivediamo North by Northwest, del 1959.


Sabato 22: alla Cinémathèque con Brigitta per Le cercle rouge, Melville, 1970. Ci raggiunge anche Marianna, che in questi giorni dorme dalla Carnevali. La copia 35 mm è pessima, si vede pochino; quella che ho io a casa, di 6.6G, è sicuramente migliore!


Lunedì 23: ieri, prima serata al Novotel Thalassa di Dinard, eravamo troppo stanchi per vedere un film (ed in più io ho dimenticato il cavo HDMI a Belleville), mentre questa sera abbiamo scelto di guardare La carrière de Suzanne, un mediometraggio di Rohmer del 1963. Si vedono il Quartiere Latino, Bourg-la-Reine e anche la piscine Deligny di cui parla tanto Matzneff nei suoi diari.


Giovedì 27: secondo film a Dinard. In mattinata ero riuscito a trovare un cavo HDMI in centro, in un negozio di accessori per telefonini di rue Jacques Cartier angolo passage Windsor e abbiamo quindi potuto vederci How green was my valley, di John Ford, del 1941 sul grosso televisore Philips da 29” che abbiamo in camera. Ne ho una versione da 5.9 Giga non 1080 ma 720, eccellente. Che dire? Film di una bellezza sconvolgente. Il Salmo 23 è quasi l'ispiratore del film. Viene letto dal padre di famiglia, quando nessuno lo ascolta, a parte sua moglie. In precedenza aveva proposto la lettura di Isaiah 55, ma a quella non assistiamo, anzi, credo proprio che non ci sia stata.

Walter Pidgeon as Mr. Gruffydd, pastor of the village chapel
Maureen O'Hara as Angharad Morgan
Donald Crisp as Gwilym Morgan
Roddy McDowall as Huw Morgan
Sara Allgood as Mrs. Beth Morgan
Anna Lee as Bronwyn, Ivor's wife
Patric Knowles as Ivor Morgan
John Loder as Ianto Morgan
Barry Fitzgerald as Cyfartha, boxing manager
Rhys Williams as Dai Bando, boxer
Morton Lowry as Mr. Jonas, school teacher
Arthur Shields as Mr. Parry, deacon
Frederick Worlock as Dr. Richards
Richard Fraser as Davy Morgan
Evan S. Evans as Gwilym Morgan Jr.
James Monks as Owen Morgan
Ethel Griffies as Mrs. Nicholas, housekeeper
Lionel Pape as Mr. Evans senior
Marten Lamont as Iestyn Evans, his son
Ann E. Todd as Ceinwen, school girl
Clifford Severn as Mervyn Phillips, school bully
Irving Pichel as adult Huw Morgan (the unseen narrator)
Minta Durfee (uncredited)


Venerdì 28, tornati, tardi, dal ristorante e da una passeggiata davanti all'albergo, sulla scogliera, guardiamo i primi due episodi della prima stagione di Twin peaks, del 1990-91. Ad un certo punto, durante una brevissima pausa, guardo Brigitta e non saprei dire né dove sono fisicamente, né in quale anno. Mi ci vuole qualche secondo per capire che sono a Dinard, nel 2020.

Dale Cooper: agente speciale FBI
Harry S. Truman: sceriffo
Tommy “Hawk” Hill: assistente indiano dello sceriffo
Andy Brennan: assistente dello sceriffo
Lucy Moran: segretaria dello sceriffo, fidanzata di Andy
Laura Palmer
Leland Palmer: padre di Laura
Bobby Briggs: ragazzo ufficiale di Laura Palmere, giocatore di baseball Donna Hayward
Will Hayward: il padre di Donna, medico legale
James Hurley: amante segreto di Laura Palmer, poi, dopo l'omicidio, di Donna
Audrey Horne
Benjamin Horne: padre di Audrey, amante di Catherine Martell
“Big” Ed Hurley: zio di James, marito di Nadine, la pazza con la benda sull'occhio, amante di Norma
Lawrence Jacoby: lo psichiatra
Leo Johnson: camionista violento, spacciatore, marito geloso di Shelly
Shelly Johnson: cameriera, moglie di Leo, amante di Bobby
Norma Jennings: cameriera, mogliedi Hack, amante di “Big” Ed
Hack: marito di Norma, in prigione per omicidio; amante di Josie?
Josie Packard: proprietaria della segheria
Pete Martell: scopre il cadavere di Laura, lavora nella segheria, pescatore
Catherine Martell: moglie di Pete, amante di Benjamin Horne


Sabato 29: in mattinata, dopo la nuotata e la colazione, guardiamo il terzo episodio di Twin peaks. Nel pomeriggio, fino alle 16, tornati da una passeggiata e dal pranzo a Dinard guardiamo anche gli episodi quarto e quinto.

La sera, dopo la crêpe e la bottiglia di sidro Place du Calvaire a Saint-Enogat, guardiamo il sesto, settimo e ottavo (nonché ultimo della prima stagione) episodio di Twin peaks.


Lunedì 31 agosto: tornati a Belleville, guardiamo il primo episodio della seconda stagione di Twin peaks.

Settembre

Martedì 1: secondo episodio della seconda stagione di Twin Peaks.

Mercoledì 2: terzo episodio della seconda stagione di Twin Peaks.

Giovedì 3: quarto episodio della seconda stagione di Twin Peaks, ma visto tardi la sera, di ritorno da una cena a casa di Benedetta e Benoît, con Pietro Corsi e Marica.

Sabato 5: quinto episodio della seconda stagione di Twin Peaks nel pomeriggio, dopo pranzo, prima di andare a fare le spese, e sesto, prima di cena. Poi, prima di andare a dormire, settimo, ottavo e nono, fino alle 2 di notte…

Domenica 6: al ritorno di Brigitta dalla pizzeria (con Dana, Federica e Gaia) guardiamo il decimo episodio della seconda stagione di Twin peaks.

Lunedì 7: undicesimo episodio della seconda stagione di Twin peaks, Masked Ball. Sono puntate inferiori alle precedenti nella trama, ma forse superiori nella fotografia, però isogna dire che da quel punto di vista le prime erano pessime.

Domenica 13: dodicesimo episodio della seconda stagione di Twin peaks, The black widow. Molto brutto anche questo. Ed in più ormai ci stiamo disabituando ai film di lunghezza normale, cioè ai bei film!

Mercoledì 16: torniamo finalmente a vedere un vero film, evviva! Guardiamo i 45' di Sherlock Jr., di Buster Keaton, del 1924.


Domenica 20 guardiamo Il posto di Ermanno Olmi, del 1961. L'Italia delle latterie!


Sabato 26, guardiamo l'Olmi successivo, il bellissimo I fidanzati, del 1962. Scene nella sala a ballo di Milano che sembrano aver influenzato la Akerman. Il protagonista ricorda Beppe Fenoglio. Narrazione che procede per ellissi ma che resta molto chiara. Sicilia, stabilimento petrolchimico di Augusta. Bambini che cantano “Viva Maria” in chiesa, dove entra una cagna e semina lo scompiglio.


Domenica 27, vediamo il film preferito di Tommaso Labranca, il film al quale ha dedicato tutto un libretto: Il vedovo di Dino Risi, del 1959.


Lunedì 28, riprendiamo la seconda stagione di Twin peaks e guardiamo la puntata n° 13, Checkmate: orribile, con estetica tra la telenovela e il soft-porno.

Ottobre

È vergognoso, ma il nostro primo film di ottobre riusciamo a vederlo soltanto oggi, sabato 10; si tratta di The third man, di Carol Reed, del 1949. Ho così scoperto che in Moonlighting di Skolimowski c'è una citazione di quando Harry scrive “Anna” sul vetro appannato.

Joseph Cotten as Holly Martins
Alida Valli (credited as Valli) as Anna Schmidt
Orson Welles as Harry Lime
Trevor Howard as Major Calloway



Venerdì 16, riprendiamo la seconda stagione di Twin peaks e guardiamo l'episodio 14: Double play, molto migliore degli ultimi che avevamo visto, e il 15: Slaves and masters, discreto.

Sabato 17: nel primo pomeriggio, subito dopo pranzo, guardiamo l'episodio 16: The condemned woman. La sera dopo cena, il 17: Wounds and scars, il 18: On the wings of love e il 19 Variations and relations.

Domenica 18: nel pomeriggio riusciamo finalmente a terminare la seconda stagione di Twin peaks vedendo gli episodi 20: Path to the black lodge, 21: The night of the decision e 22: Life and death.


Lunedì 19: torno da Teresa appena prima dell'inizio del coprifuoco delle 21 (sembra assurdo, ma è così…) e dopo cena guardiamo il primo My Log Has a Message for You e il secondo The Stars Turn and a Time Presents Itself episodio della terza stagione di Twin Peaks.

Martedì 20: dopo il nostro primo bollito di paleron nella pentola a pressione ci guardiamo la terza puntata della terza stagione di Twin Peaks: Call for Help.

Mercoledì 21: fino alle 22.30 circa, guardiamo Twin Peaks III,4: …Brings Back Some Memories.

Giovedì 22: Twin Peaks III,5: Case Files.

Venerdì 23: Twin Peaks III,6: Don't Die.

Sabato 24: Twin Peaks III,7, There's a Body All Right, III,8, Gotta Light? e III,9, This Is the Chair.

Domenica 25: dopo pranzo, III,10: Laura is the One e dopo cena III,11: There's Fire Where You Are Going.

Lunedì 26: dopo cena, III,12: Let's Rock.

Martedì 27: III,13: What Story is That, Charlie?

Mercoledì 28: III,14: We Are Like the Dreamer: puntata con Monica Bellucci, David Bowie e Lissie nel concerto finale alla Roadhouse.

Sabato 31: serata buissima da confinamento… dopo una passeggiata con Domenico e prima di cena, guardiamo l'episodio particolarmente misterioso III,15: There's some fear in letting go.

Novembre

Domenica 1, subito dopo pranzo, III,16, No knock, no doorbell e subito dopo, III,17: The past dictates the future e, subito prima di sera, III,18: What is your Name?, l'ultima!

Giovedì 5: torniamo al grande cinema e ci guardiamo, dopo cena, i primi 35 minuti di It's a Wonderful Life di Frank Capra, del 1946.

James Stewart as George Bailey
Donna Reed as Mary Hatch
Lionel Barrymore as Mr. Potter
Thomas Mitchell as Uncle Billy
Henry Travers as Clarence
Beulah Bondi as Mrs. Bailey
Frank Faylen as Ernie
Ward Bond as Bert
Gloria Grahame as Violet

Venerdì 6, finiamo il Capra dopo cena; commossi, ovviamente!

Sabato 7: nel pomeriggio, Le dernier métro di Truffaut, del 1980. La Deneuve (1943) aveva quindi 37 anni circa.

Domenica 8, dopo cena iniziamo Mrs Miniver, di William Wyler, del 1942, ma guardiamo solo i primi 20 minuti. I protagonisti sono Greer Garson (1904-1996) e Walter Pidgeon (1897-1994), visto da poco in How Green Was My Valley dell'anno precedente!

Lunedì 9: continuiamo il Wyler fino alla partenza delle barche per Dunkerque.

Sabato 14, guardiamo un Ferreri del 1966: Marcia nuziale. Un po' deludente per me, che speravo in qualcosa di molto più divertente, ma credo che sia anche colpa del fatto che la versione che ho trovato dev'essere una molto censurata.

Domenica 15, finiamo Mrs Miniver subito dopo pranzo, evviva!


Giovedì 19: decidiamo di riguardare The age of innocence di Scorsese e arriviamo fino alla scena in cui Ellen e Newland si baciano, a casa di lei, accusandosi reciprocamnte del fatto di non essersi sposati. Lui le aveva consigliato di non divorziare e lei, dopo aver ricevuto una lettera conciliante del marito abbandonato in Europa, così aveva deciso di fare.

Venerdì 20: finiamo lo Scorsese, del 1993; anno in cui Sandro ha inconrato Daniel Day-Lewis a Venezia, che, uscito dal Danieli, si dirigeva verso palazzo Correr per vedere la mostra di Bacon. Beh, a quella mostra di Bacon c'ero anch'io!

Domenica 29: ieri siamo stati a Versailles, e oggi ci guardiamo quindi il primo film di Bruno Podalydès, Versailles Rive-Gauche, uscito nel 1992. 46' girati in 16 mm. La protagonista, Isabelle Candelier (1963), ricorda molto Bernadette Lafont, come tipo di donna.


Lunedì 30: è arrivato il momento di far vedere a Brigitta Comment je me suis disputé... (Ma vie sexuelle), ma a puntate, naturalmente. Oggi guardiamo i primi 40', fino alla scena del fratello che si vuole fare prete e che pensa di aver visto lo Spirito santo vedendo Marion Cotillard nuda. Sono i primi 40'. La scena successiva inizia con Paul che chiede a Bob, suo fratello, con il quale convive, se si ricorda perché ha litigato con Rabier.

Dicembre

Martedì 1: in serata, ma è piuttosto tardi e siamo stanchi, andiamo un po' avanti con il Desplechin.

Sabato 5, prima serata a Versailles: nella nostra residenza per “expat” di rue des Etats-Généraux guardiamo Le noces rouges di Chabrol, del 1973.

Sabato 12: Donnez-moi ma chance, di Léonide Moguy, del 1957.

Domenica 13: tornati da Saint-Denis/rue de Grenelle, dove abbiamo aiutato Monica e Mattia per il loro trasloco, continuiamo Comment je me suis disputé... (Ma vie sexuelle) e, dopo una pausa per cenare, lo finiamo. Poi accendo il tablet con WhatsApp e scopro che intorno alle 10 Laura mi aveva comunicato la morte di Marcello.

Sabato 19: guardiamo Gaslight, il bel Cukor del 1944 con Ingrid Bergman, Charles Boyer, Joseph Cotten e una Angela Lansbury diciottenne.


Domenica 20: nel pomeriggio guardiamo Irma la douce di Wilder, del 1963.


La sera, dopo la cena con Marco, rivediamo i primi 40 minuti de La provinciale di Soldati, del 1953.

Martedì 22: andiamo un po' avanti con La proviciale.

Mercoledì 23: finiamo il bel film di Mario Soldati. Uscito nel febbraio del 1953 deve essere stato girato nel corso del 1952.

Gina Lollobrigida: Gemma Foresi
Gabriele Ferzetti: Franco Vagnuzzi
Franco Interlenghi: Paolo Sertori
Nanda Primavera: madre di Gemma
Marilyn Buferd: Anna Sartori
Barbara Berg: Vannina
Alda Mangini: Elvira Coceanu
Renato Baldini: Luciano Vittoni
Alfredo Carpegna: conte Fabrizio Sertori
Anna Maria Sandri:
Rina Franchetti: la sarta


Sabato 26, guardiamo un bellissimo Hitchcock, nel pomeriggio, subito dopo pranzo: Shadow of a doubt, del 1943, con Teresa Wright e Joseph Cotten. Il padre di Teresa è Henry Travers (Mrs Miniver, It's a wonderful life), il suo amico appassionato di gialli è Hume Cronyn (Lifeboat, The postman always rings twice, Brute force).


Lunedì 28 (o martedì 29?): cominciamo un altro Hitchcock, Stage fright del (1950), ma dopo mezz'ora lo interrompiamo soprattutto per via della mia stanchezza.


Giovedì 31, ultima sera dell'anno: guardiamo, dopo cena, e anche al di là della mezzanotte, con alcune brevi pause, The searchers di John Ford, del 1956. Oltre a Brigitta e a me c'è da noi Monica Battisti per festeggiare la fine dell'anno. Mattia invece è a Bayeux con Leandro e altri amici.

film_2020.txt · Last modified: 2021/05/24 15:17 by francesco