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film_2016

Gennaio

Sabato 9, Airplane!, stupidissima parodia scritta e diretta da David Zucker, Jim Abrahams e Jerry Zucker, del 1980. Kareem Abdul-Jabaar nel ruolo di sé stesso e finto copilota! Demenziale.

Martedì 12, The jerk, del 1979. Il film di Carl Reiner (interpreta il ruolo di sé stesso, in modo spiritoso, per alcuni secondi) che ha lanciato Steve Martin.


Sabato 16, da me con Florence, Grand Budapest Hotel, il nostro primo Wes Anderson, del 2014. A me non è dispiaciuto, ci sono dei grandi attori e si ascolta un bell'inglese, Florence rimpiange di averlo visto, considera di aver soltanto perso del tempo.

Lunedì 25, rivedo con grande piacere Le Samouraï, di Melville, del 1967.

Domenica 31, con Florence malata, da me, guardiamo Le pont du Nord (1981) di Rivette, morto da pochi giorni. Una bellissima passeggiata attraverso Parigi, ma poco di più; risulta davvero troppo foutraque per i gusti di oggi.

Febbraio

Sabato 27, da Laura dov'ero venuto a nutrire i gatti Thérèse Desqueyroux, di Georges Franju, del 1962. Con Emmanuelle Riva (1927), Philippe Noiret (1930, impressionante all'epoca la somiglianza con l'Hollande di oggi) e Sami Frey nel ruolo del bell'ebreo Jean Azevedo che cita una frase di “Pindare, Nietzsche et Du Bos”.

Domenica 28, da me, scelgo uno dei film ai quali Allan ha dato due ++: Some came running di Vincente Minnelli del 1958, con Frank Sinatra (1915), Shirley MacLaine (1934) e Dean Martin (1917). La scena finale avrebbe potuto esser citata da Holladay 1993 nel suo capitolo intitolato How the Twenty-third Psalm Became an American Secular Icon.

Marzo

Giovedì 10, da me, guardo il mio primo film con Pierre Richard (prossimamente alla Cinémathèque): Le Grand Blond avec une chaussure noire, di Yves Robert, del 1972.


Mercoledì 16, French cancan di Renoir del 1954 alla Cinémathèque con Florence per l'inaugurazione della retrospettiva Jean Gabin. Presenta (ed è la prima volta che lo ascoltiamo) il nuovo direttore, Frédéric Bonnaud (1968), mentre Jean-François Rauger (1959) è defilato e non parla. Costa-Gavras accompagna in scena la protagonista femminile del film, Françoise Arnoul (1931). Sono passati 62 anni ma è ancora in ottima forma! Michel Piccoli (1925) ha il ruolo dell'ufficiale.


Sabato 19, a casa mia con Flo: The tarnished anges, il bel Sirk del 1957 tratto da Pylon (1935) di Faulkner.

La mattina di domenica 27, giorno di Pasqua, con Florence da me guardiamo il secondo Sirk della serie: Magnificent obsession, del 1954, con Jane Wyman (1917) e Rock Hudson (1925).

Sempre domenica e sempre da me, ma solo, riguardo uno dei miei Chabrol preferiti: Les noces rouges, del 1973, con Stépahe Audran (1932), all'epoca moglie di Chabrol, Michel Piccoli (1925) e un grande Claude Piéplu (1923).

Aprile

Sabato 2, a Cuneo, nel nuovo appartamentino di via Saluzzo: Impardonnables, un bruttissimo, quasi inguardabile (ed in effetti saltimo dei pezzi…) film di André Téchiné del 2011.

Lunedì 11, alla Filmothèque, invitati da Alain Garel, Lola, di Jacques Demy del 1961. È la terza volta per me e la seconda per Florence, ma per entrambi la prima dopo il nostro ultimo viaggio a La Baule/Nantes.

Domenica 17, tardi la sera, inauguro lo schermo Philips da 21“ con uno splendido Skolimowski del 1982, Moonlighting, con un perfetto Jeremy Irons (1948).


Lunedì 18, sempre da me e sul nuovo schermo: The dead zone, di Cronenberg, del 1983. Straordinario Christopher Walken (1943).

Martedì 19, Eastern promises, ancora di Cronenberg, del 2007. Con Viggo Mortensen (1958), Naomi Watts (1968), Vincent Cassel (1966) e, nel ruolo dello zio ex agente ausiliario de KGB, Jerzy Skolimowski (1938).

Venerdì 22, da me con Florence: Trois souvenirs de ma jeunesse di Desplechin del 2015. Florence lo aveva già visto con Irene Lanza poco meno di un anno fa e ne aveva un ricordo molto positivo. A me non sono piaciuti molto i due attori principali, soprattutto non mi è piaciuta lei fisicamente e non mi è piaciuto lui quando tenta di recitare come l'Amalric di vent'anni fa.

Sabato 23 aprile, un bellissimo Ford: The man who shot Liberty Valance, del 1962. Magnifico e inconfondibile dalla prima inquadratura. La contrapposizione tra le due personalità di due attori così diversi come Stewart (1908-1997) e Wayne (1907-1979) è un'idea di genio, inutile dirlo. Per un film di questo livello, doppia serie di foto…


Sabato 30, da me con Marco, rivedo il bel film di Flynn del 1973, The outfit.

Maggio

Domenica 1, continuo il ciclo Flynn con Marco da me: Rolling thunder del 1977.

Mercoledì 4, alla Cinémathèque con Florence (e Giacone, la sua compagna, Antonia Naim e un'amica…) assistiamo all'inaugurazione del ciclo Michèle Rosier con il suo film Embrasse-moi, del 1988.

Giovedì 5 (l'Ascensione), da me, rivedo un Bresson: Les dames du bois de Boulogne, 1945, soprattutto per ritrovare la Madame Desnoyers di Lola, Élina Labourdette (1919) (qui nel ruolo di Agnès) quindici anni prima.

Sabato 7, con Florence da me: La ronde, di Max Ophüls, del 1950.

Lunedì 9, siamo di nuovo alla Filmothèque, per la “Leçon de cinéma” di Alain Garel. Oggi, Infanzia, vocazione e prime esperienze di Giacomo Casanova, veneziano, il bel Comencini del 1969 (in generale, un anno tragico per il cinema).

Domenica 15, da me, subito dopo aver finito di leggere il libro della Ferrante: L'amore molesto di Mario Martone, del 1995. Gli attori napoletani sono straordinari, Martone è fedelissimo alla Ferrante e Licia Maglietta (1954) non è mai stata così bella.

Giugno

Domenica 12, a Cuneo con Florence, guardiamo The clock, del 1945, di Vincente Minnelli.

Luglio

Venerdì 29, ultimo giorno di lavoro prima delle vacanze estive, la sera a casa guardo The seven year itch di Billy Wilder del 1955, con Marilyn Monroe and Tom Ewell.


Domenica 31, ultima séance alla Cinémathèque fino alla riapertura; con Florence vediamo Vivre sa vie, il bellissimo Godard del 1962. Pessima la qualità d'immagine della copia DCP restaurata, in pratica è semplicemente un DVD Criterion: spesso la carnagione della Karina è mal definita, di un bianco che si muove in continuazione. È strano, tengo traccia dei film visti da molti anni ormai, ma nelle mie liste non trovo nemmeno uno dei suoi altri titoli. Jean Ferrat, Brice Parain, Anna Karina, naturalmente, della quale noto per la prima volta l'accento nordico. La Parigi fotografata dal film è magnifica: vecchia, délabrée, senza le innumerevoli superfetazioni alle quali siamo ormai abituati, tanto da non notarle quasi più, o addirittura da apprezzarle! Veramente molti plan fanno pensare alle foto dell'Hillairet.

Agosto

Martedì 2, mi guardo un Renoir minore, molto minore: Le testament du docteur Cordelier, del 1959. Ma quanto si è ispirato a Barrault, il nostro Gassman?


Mercoledì 3 a casa mia, mentre Florence e Tinaïg cenano con Estelle nel quartiere per ringraziarla di averle passato l'appartamento, guardo una deliziosa commedia di Preston Sturges del 1941: The lady Eve, con Barbara Stanwick (1907-1990) e Henry Fonda (1905-1982). Bravissimi anche il padre, Charles Coburn, e la guardia del corpo, William Demarest.


Lunedì 8 a Varigotti, com Mariolina e Bruno guardiamo La belle équipe di Julien Duvivier del 1936.

Martedì 9, ancora a Varigotti ci sorbiamo un film molto datato di Alain Resnais del 1977: Providence.

Sabato 20, da me, sul divano, Florence mi chiede di rivedere uno dei suoi (e dei miei!) Demy preferiti: Les parapluies de Cherbourg, de 1964. È effettivamente molto bello, e l'edizione di Arte di grande qualità. Forse è quella restaurata, della quale Wikipedia dice: “La version du film restaurée en 2013 présente une colorimétrie accentuée par rapport à l'original, les teintes auparavant saturées et équilibrées semblent d'une luminosité électrique”?

Mercoledì 31: per chiudere in bellezza un mese piuttosco scarso dal punto di vista cinematografico scelgo di rivedere uno dei tanti capolavori di Bresson, Pickpocket, del 1959. Straordinaria Marika Green, allora sedicenne, la zia di Eva Green.

Quelque chose illumina sa figure / Oh Jeanne, pour aller jusqu'à toi quel drôle de chemin il m'a fallu prendre!

Settembre

Inaugurazione del ciclo Cimino alla Cinémathèque con il notevole Heaven's gate, del 1980. Kris Kristofferson eccezionale, ma bravi anche gli altri.

Sabato 3: Partie de campagne, il mitico Renoir del 1936 uscito solo dieci anni dopo. Non sapevo nulla di Sylvia Bataille, che ignoranza! Qui il testo del breve racconto: unepartiedecampagne.pdf


Domenica 4: continuo il ciclo Renoir (e il ciclo Sylvia Bataille!) con Le crime de monsieur Lange del 1936. Riecco anche Marcel Lévesque, il Mazamette dei Vampires!


Mercoledì 7, inaugurazione del ciclo Rivages/Noir alla Cinémathèque con un brutto film svedese, del 1976, Mannen på Taket [Un flic sur le toit], di Bo Widerberg.

Domenica 11, un noir del 1952 che non riesco ad apprezzare al meglio perché sono troppo stanco: Angel face di Preminger.


Mercoledì 14, alla Cinémathèque incontro con Ellroy, il suo editore francese, un ottimo interprete e Roger; poi, proiezione in 35mm del magnifico Tourneur, Out of the past, del 1947.

Giovedì 15: The narrow margin di Richard O. Fleischer del 1952.


Sabato 17: ancora un Tourneur questa sera, lo stupendo Nightfall del 1957.


Domenica 18, terzo Tourneur della serie: Cat people del 1942.


Mercoledì 28, Conte d'hiver di Rohmer del 1992, in preparazione al prossimo viaggio…

Giovedì 29, Bulworth di Warren Beatty del 1998 alla Cinémathèque per l'inaugurazione del ciclo Elections à l'américaine.

Ottobre

Sabato 8, alla Cinémathèque: Wild at heart di David Lynch, del 1990.

Domenica 9 tardi e lunedì 10, rivedo dopo tanti anni Belle de Jours di Buñuel del 1967.

Mercoledì 12 alla Cinémathèque, inaugurazione del ciclo Dreyer con lo sconvolgente Ordet del 1955. Breve discorso dell'ambasciatrice danese grazie alla quale scopriamo che si pronuncia Draier, e non Dreièr

Venerdì 14, secondo Dreyer del mio ciclo personale; oggi: Le président del 1918, il suo primo film, con accompagnamento musicale al piano di Jacques Cambra.

Sabato 15, terzo Dreyer della settimana; questo era il suo ultimo film, del 1964, Gertrud. Morirà quattro anni dopo.

Giovedì 20, quarto Dreyer: Jour de colère (Dies iræ), del 1943. Iniziava alle 21.30 ed ero piuttosto stanco…

Sabato 29, quinto e ultimo Dreyer: Vampyr, suo primo film “parlato”, del 1930. Lo avevo visto non troppo tempo fa sul PC dopo averne parlato con Carpi, ma quando? Domenica 21 settembre 2014.

Domenica 30: vedo anch'io, dopo Florence Bringing up baby, del 1938: un' “American screwball comedy film directed by Howard Hawks, starring Katharine Hepburn and Cary Grant, and released by RKO Radio Pictures”.

Novembre

Martedì 1, con Marco, da me, guardiamo un bel Rohmer d'annata, La femme de l'aviateur, del 1981.

Mercoledì 2 alla Cinémathèque: The big city di Satyajit Ray del 1963.

Sabato 5, a Cuneo, in via Saluzzo, dopo la mezzanotte, mi guardo un bel western di Jacques Tourneur del 1955, Wichita, con Vera Miles.

Domenica 6, sempre a Cuneo; altro Tourneur: Night of the demon del 1955.

Venerdì 11, Repulsion del 1965: un Polanski con la Deneuve che sprofonda nella follia…

Sabato 12, addirittura due film. Nel pomeriggio il primo lungometraggio di Polanski, del 1962: Le couteau dans l'eau [Nóż w wodzie] e la sera un bel Siegel del 1968, Coogan's bluff, con Eastwood. La colonna sonora è dell'argentino Lalo Schifrin.

Domenica 13: La nuit du carrefour, del 1932: un Renoir strano e piuttosto deludente, tratto da Simenon.

Lunedì 14: la prima versione di The man who knew too much di Hitchcock del 1934, con Peter Lorre.


Venerdì 25: finisco Io la conoscevo bene, il bel Pietrangeli del 1965 che ruota tutto intorno ad una giovane Stefania Sandrelli (1946).

Bellissima la breve scena che finisce con la Sandrelli che “masturba” la maniglia di una finestra, mentre Sergio Endrigo canta “Mani bucate”.

La professoressa di dizione è Tatiana Pavlova (1890-1975).


Sabato 26 guardo il primo episodio della prima serie di Breaking bad, del 2008, diretto d Vince Gilligan.

Prima di dormire vedo anche il secondo episodio.

Domenica 27 vedo il terzo quarto e quinto episodio, fino a quando il protagonista inizia la chemioterapia…

I was a male war bride di Hawks, del 1949.

Dicembre

Mercoledì 7, alla Cinémathèque per l'inaugurazione della retrospettiva Bellocchio: Fai bei sogni del 2016.

Sabato 10: finisco il quinto episodio della prima serie di Breaking bad e poi continuo con il sesto e il settimo, cioè l'ultimo.

Mercoledì 14, alla Cinémathèque per l'inaugurazione del ciclo *Hollywood décadent*: A summer place di Delmer Daves, del 1959.

Martedì 20, riprendo Pitfall di André De Toth, del 1948, del quale avevo già rivisto il primo quarto d'ora lunedì sera, e lo finisco. John Forbes: Dick Powell; Mona Stevens: Lizabeth Scott ; Sue Forbes: Jane Wyatt; MacDonald: Raymond Burr.

Mercoledì 21, molto tardi: Rue Cases-Nègres di Euzhan Palcy del 1983.

Giovedì 22, nell'aereo verso Fort-de-France riesco a guardare due film:

Léon Morin, prêtre di Jean-Pierre Melville del 1961, con Jean-Paul Belmondo (1933) ed Emanuelle Riva (1927-2017).

e

La parmigiana di Antonio Pietrangeli del 1963.

Domenica 25, a Schœlcher, nel salone della casa di Aimé, con Florence guardiamo Romanzo popolare di Mario Monicelli, del 1974.

Martedì 27, iniziamo nel salone ma poi lo finiamo a letto: To have and have not, il film di Hakws del 1944 ambientato in Martinica.

Venerdì 30 e sabato 31, nella nostra stanza d'albergo di Saint-Pierre (“Villa Saint-Pierre”) rivediamo con piacere lo splendido Minnelli del 1952: The bad and the beautiful.

film_2016.txt · Last modified: 2021/02/21 23:56 by francesco