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I. Il caso Giobbe
1. Giobbe vittima del suo popolo
2. Giobbe idolo del suo popolo
3. L'antica via degli empi
II/ Mitologia e verità
III. Il mimetismo*
9. Il salmo 73
Il testo che collegherebbe direttamente l'invidia mimetica
al fenomeno del capro espiatorio sacralizzato non si trova
in Giobbe. Lo si trova, invece, altrove nella Bibbia, nel
Salmo 73, che è al tempo stesso molto simile e molto diverso
dai salmi di cui ho già citato un esempio: molto simile per
l'argomento e molto diverso per la prospettiva.
Il narratore si presenta come un Giusto, un seguace del vero
dio, da tempo scoraggiato dall'apparente inerzia della
Giustizia divina. Egli dichiara esplicitamente l'invidia
suscitata in lui dalla carriera troppo brillante di coloro
che presenta, ovviamente, come bestemmiatori. Per fortuna,
il dio si è finalmente deciso a intervenire.
Per poco non inciampava il mio piede,
un nulla e i miei passi avrebbero sbandato,
invidioso com'ero degli insensati,
alla vista della prosperità dei malvagi.
[…]
Fino al giorno in cui entrai nel mistero,
finché compresi il loro destino:
perché, ecco, tu li metti su una china,
li fai precipitare verso la catastrofe.
Ah! d'improvviso mi fanno orrore,
annientati, sfiniti dallo spavento.
[…]
IV. Dal meccanismo al rituale
V. La confessione della vittima
21. Il Dio delle vittime