È esaurito e lo prendo in prestito alla biblioteca civica di Cuneo.
Introduzione di Perutelli
2. Ai contenuti corrisponde il linguaggio destinato a differenziarsi profondamente da quello epico e sublime.
[…]
[XVII] Nella retorica antica compariva un concetto, l'enargheia1), che non trova corrispondenze precise in quella moderna. Si tratta di un'esigenza perseguita soprattutto nella descrizione (ekphrasis) di figure o opere d'arte figurativa: rendere con le parole nel modo piú evidente le forme fisiche che sono presenti all'occhio di chi par-[XVIII]la. È riconducibile all'aspirazione antica di sostituire le parole agli occhi, così come in senso contrario l'estetica dell'arte figurativa aspirava talvolta a una riproduzione così fedele della realtà da identificare il suo esito più alto con la creazione delle cosiddette statue parlanti. C'è quindi nella cultura antica il desiderio di rendere da una parte i sensi trasferibili nell'espressione dell'arte, dall'altra di far giungere l'arte ai modi espressivi umani. L'insieme di questi rapporti è riconducibile al fatto che l'uomo antico aspira ad avvicinare l'arte a sé, quasi volesse ritenere il gesto sfuggente della creazione artistica.
3. L'atto di porgere il miracolo laico contiene in sé anche un'innegabile componente didascalica.