a Rina

No, non è questo il mio
paese. Qua
— fra tanta gente che viene,
tanta gente che va —
io sono lontano e solo
(straniero) come
l'angelo in chiesa dove
non c'è Dio. Come,
allo zoo, il gibbone.

Nell'ossa ho un'altra città,
che mi strugge. È là.
L'ho perduta. Città
grigia di giorno e, a notte,
tutta una scintillazione
di lumi — un lume
per ogni vivo, come,
qui al cimitero, un lume
per ogni morto. Città
cui nulla, nemmeno la morte
— mai, — mi ricondurrà.