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film_2021

Gennaio

Venerdì 1: finiamo, in serata, Stage fright.


Sabato 2: guardiamo La Sirène du Mississipi del 1969; Brigitta apprezza molto questo Truffaut, anche se non riesce a cogliere perfettamente tutti i dialoghi francesi (con sottotitoli inglesi).


Lunedì 4: Nightfall di Jacques Tourneur del 1956. Tratto da un romanzo di David Goodis (1917-1967), come Tirez sur la pianiste di Truffaut e molti altri film. Bella ed elegante la giovane Anne Bancroft (1931-2005), che scopro essere di origini italiane: i suoi genitori venivano da Muro Lucano.


Sabato 9, nel primo pomeriggio, Song'e Napule dei Manetti Bros., del 2014. Ci piace molto!


Domenica 10: ancora un Hitchcock, The 39 steps, del 1935. Con Robert Donat (1905-1958) e Madeleine Carroll (1906-1987).


Lunedì 11: iniziamo il famoso Rope, sempre di Hitchcock (1948) e ne guardiamo i primi 20 minuti.

Martedì 12: finiamo Rope. Strano pensare che sia un film della fine degli anni 40, e non degli anni 50 come i colori potrebbero lasciar supporre. I vestiti però sono più datati, è evidente.


Sabato 16, guardiamo un altro Hitchcock: The Lady Vanishes, del 1938. La protagonista vecchia è Dame May Whitty (1856-1948), che 4 anni dopo sarà in Mrs. Miniver, la giovane è Margaret Lockwood (1916 – 1990).


Domenica 17, dopo cena guardiamo To Catch a Thief, sempre di Hitchcock, del 1955; non lo vedevo da moltissimi anni, nella wiki non ce ne sono tracce. Chiaramente un Hitchcock molto minore rispetto ai sui massimi livelli, ma comunque sempre abbastanza godibile.


Lunedì 18: cominciamo a guardare Sabotage di Hitchcock, del 1936 ma dobbiamo interromperlo presto, alla scena dell'aquarium, perché i sottotitoli da quel punto non sono più sincronizzati, peccato.

Martedì 19: ho trovato dei sottotitoli sincronizzati in francese, finiamo il bell'Hitchcock del 1936, Sabotage, tratto da Joseph Conrad.

Mercoledì 20: continuiamo il ciclo Hitchcock con un film di qualche anno dopo, Foreign correspondent, del 1940. Ne guardiamo più della metà. Impressionante! Lo avevo visto per l'ultima volta l'estate del 2017 a Varigotti con Mariolina e Bruno ma ne conservavo pochi ricordi.


Giovedì 21: finiamo l'Hitchcock iniziato ieri.


Lunedì 25: guardiamo uno dei miei Fuller preferiti: Underworld U.S.A., del 1961. Non lo vedevo dal 15 agosto 2014, a Poudens!


Martedì 26: Mimì metallurgico ferito nell'onore di Lina Wertmüller, del 1972, che Brigitta vede per la prima volta.


Mercoledì 27, torniamo ad un film italiani degli anni Cinquanta con Gli innamorati di Mauro Bolognini, del 1955. Vinse il Nastro d'argento per la sceneggiatura l'anno successivo, ma noi ne siamo rimasti abbastanza delusi, dalla sceneggiatura e dal film in generale.


Giovedì 28: Mio figlio professore, di Renato Castellani, del 1946. Con Aldo Fabrizi e Mario Soldati.


Sabato 30: The Lady from Shanghai, di Orson Welles, del 1947. Lo rivedo sempre con piacere e ne apprezzo ogni volta di più la genialità.


Domenica 31, ultimo giorno di gennaio, Brigitta ha voglia di tornare a Twin Peaks e mi chiede di vedere il prequel della serie: Twin Peaks: Fire Walk with Me, del 1992, sempre di David Lynch naturalmente. Mi è sembrato di ottima fattura, sicuramente superiore a molti degli episodi. Violentissimo e perverso quasi quanto un Crononberg.

Febbraio

Venerdì 5: rivediamo la prima metà di Tempi nostri - Zibaldone n. 2, film ad episodi di Blasetti del 1954. È la continuazione di Altri tempi - Zibaldone n. 1, sempre di Blasetti, del 1952.

Il bacio

Gli innamorati

Scusi ma…

Mara

Il pupo

Scena all'aperto

Poi di corsa in taxi al Robert-Debré, dal quale torniamo, sempre in taxi, solo alle 3.


Domenica 7: finiamo il Blasetti con gli episodi:

Casa d'altri

Don Corradino

La macchina fotografica


Venerdì 12: Brigitta ha voglia di rivedere Breakfast at Tiffany's, di Blake Edwards, del 1961.


Sabato 13: per vedere Grace Kelly, ci sorbiamo un mediocre Ford del 1953, Mogambo, nel quale sia lei che Ava Gardner si innamorano perdutamente di Clark Gable.


Domenica 14: guardiamo la nostra prima commedia di Emmanuel Mouret, Changement d'adresse, del 2006. Divertente e piacevole, non siamo per niente delusi.


Lunedì 15, continuiamo con un secondo film di Mouret: Fais-moi plaisir!, del 2009. Molto divertente anche questo!


La cameriera è Déborah François (1987), attrice belga vista nel 2005 ne L'Enfant dei Dardenne.


Martedì 16: terzo film di Mouret di fila, Un baiser, s'il vous plaît!, del 2007, più malinconico dei due già visti. Con Virginie Ledoyen (1976) et Julie Gayet (1972).


Mercoledì 17: ancora un Mouret, Caprice, del 2015. Lui ha quindi 45 anni, Virginie Efira (1977) 38, e Anaïs Demoustier (1987) 28. La famosa attrice viene fatta sembrare più vecchia, e la giovane molto più giovane. Bel film anche questo.


Sabato 20: Vénus et Fleur, secondo film di Emmanuel Mouret, del 2004, e fine del nostro ciclo. Quasi un plagio di un film di Rohmer, diciamo, con ancora poca personalità autonoma.


Domenica 21: un secondo Bolognini, il famoso Arrangiatevi, del 1959: molto divertente!


Mercoledì 24: primo film a Cuneo. Me lo vedo da solo, in due parti, il pomeriggio (mentre Brigitta è dal parrucchiere in corso Monviso), e la sera, : Flic story, di Jacques Deray, del 1975. È un film che non conoscevo e del quale mi aveva parlato Sophie. Un Delon appena quarantenne molto bello. Ambientato trent'anni prima.


Giovedì 25, compleanno importante per Brigitta, quindi film importante: La grande illusion, di Jean Renoir, del 1937. Io continuo a vederlo, sotto molti punti di vista, come una preparazione a La règle du jeu. Ne vediamo solo la prima ora, fino all'arrivo dei tre francesi adepti dell'evasione nella fortezza governata dal loro abbattitore. Ambientato vent'anni prima. È sempre curioso constatare come i propositi di Rosenthal, che allora non potevano essere contraddetti da nessuno e non venivano considerati antisemiti, oggi sarebbero inammissibili.


Sabato 27, subito dopo pranzo riusciamo a finire La grande illusion.


Domenica 28: ultimo giorno del mese più breve dell'anno. Dopo la visita di Grappiolo e Leon (lui resta poco perché deve andare a studiare storia) guardiamo Quai des Orfèvres di Henri-Georges Clouzot del 1947.

Marzo

Lunedì 1, sul TGV Torino-Parigi, guardo Crime wave di Andre de Toth, del 1953. Con Sterling Hayden. A capo dell'officina dell'aeroporto privato c'è un attore mitico di Ford, Hank Worden. Il dottore, diventato veterinario dopo aver ucciso una ragazza per sbaglio, Hessler, assomiglia un po' ad Andrea Jacchia e un po' a Patrick Dewaere. Geniale l'idea di tener nascosto agli spettatori il ritrovamento dell'ispettore in bagno… Ha un carattere documentario molto particolare, che gli dà un tocco di realismo più profondo, più autentico.


Martedì 2: Chiedo asilo.


Mercoledì 3: prima parte de L'ape regina, fino alla scena di seduzione nel concessionario.


Giovedì 4: seconda parte de L'ape regina.


Domenica 7: È primavera di Renato Castellani, del 1950.


Domenica 14: dopo un tè da Martina e Michele guardiamo due episodi del film collettivo Controsesso, del 1964: “Il professore” di Ferreri


e “Una donna d'affari” di Castellani.


Martedì 16: guardiamo i primi 42' de L'argent de poche di Truffaut, del 1976, cioè fino a dopo la scena di “J'ai faim! J'ai faim!”.

Venerdì 19: finiamo il Truffaut, dalla scena “J'ai faim! J'ai faim!” fino alle vacanze in colonia in cui Patrick dà il suo primo bacio ad una ragazza.


Sabato 20: rivedo Du rififi chez les hommes, di Jules Dassin, del 1955, mentre Brigitta, troppo stanca, non riesce a seguire.


Lunedì 22: guardo, nel letto, sul ThinkPad X280, Three Days of the Condor, di Sydney Pollack, del 1975. Con Robert Redford, Faye Dunaway, Cliff Robertson e Max von Sydow.


Martedì 23: Padri e figli, un Monicelli sconosciuto del 1957.

Mercoledì 24: primi 45' de Il medico e lo stregone, altro Monicelli sconosciuto del 1957, girato probabilmente in parallelo a quello di ieri, con gli stessi attori!

Sabato 27, finiamo il simpatico, secondo Monicelli del 1957, Il medico e lo stregone.

Mercoledì 31: guardo I mostri, di Dino Disi, del 1963, fino a “Latin lovers” compreso.

Aprile

Giovedì 1: finiamo di guardare gli episodi restanti de I mostri.

Sabato 3: rivediamo La double vie de Véronique, di Krzysztof Kieslowski del 1991.

Lunedì 5: prima puntata de La maison des bois di Pialat.

Giovedì 8: guardiamo la prima parte di La fortuna di essere donna di Alessandro Blasetti, del 1955.


Sabato 10, subito dopo pranzo finiamo il Blasetti del 1955, uscito nel 1956.

Sempre sabato, la sera, guardiamo La famiglia Passaguai di Aldo Fabrizi, del 1951.


Da Wikipedia: “La sedicenne Giovanna Ralli è la figlia maggiore di Peppe e Margherita. Già protagonista de I bambini ci guardano di Vittorio De Sica a soli sette anni.”

“Pecorino, il figlio di Peppe e Margherita, è interpretato dal quindicenne Carlo Delle Piane.”

Domenica 11: la sera, tornati separatamente da Versailles, dopo cena, guardiamo il bel Fellini del 1955, Il bidone.


Venerdì 16, primo film con Brigitta in Puglia: The Return of the Pink Panther, di Blake Edwards, del 1975.


Sabato 17, prima di andare da Marine con Alexandra, guardo un vecchio Chabrol molto brutto, in particolar modo per la pessima recitazione di Belmondo e per la penosa imitazione di Hitchcock (compresa la colonna sonora): À double tour, del 1959. Ci sono arrivato consultando la filmografia di Antonella Lualdi; carina, certo, ma pessima!


Domenica 18, dopo molto tempo dall'ultima volta, riguardo un bel Clouzot del 1942, addirittura: L'assassin habite au 21.


Lunedì 19: L'homme du train di Patrice Leconte, del 2002, che mi aveva prestato Bruno parecchio tempo fa ormai.


Immediatamente dopo, seguendo un link inviatomi da Monica, guardo ancora il cortometraggio (12') di Jean-Claude Carrière, La pince à ongles, del 1969. Scritto da Carrière con Miloš Forman, interpretato da Michael Lonsdale, dalla bella Marie Descott e da Henri Garcin.

Marie Descott: “Elle est, de 1965 à 1967, la femme de Louis Malle, puis, à partir des années 1980, de Guy de Rougemont. Installée avec lui à Marsillargues, elle y meurt en septembre 2014 ; ses funérailles ont lieu en l'église Saint-Sauveur”.

1969 : La Pince à ongles de Jean-Claude Carrière - Marie-Claude
1973 : Le Charme discret de la bourgeoisie de Luis Buñuel
1973 : Traitement de choc de Alain Jessua - Lise de Riberolle
1974 : Le Fantôme de la liberté de Luis Buñuel - Édith Rosenblum
-, La Jeune Fille assassinée de Roger Vadim - Éliane
1976 :Jamais plus toujours de Yannick Bellon - l'inconnue
-, Une femme fidèle de Roger Vadim - La duchesse de Volnay
1977 : Le Convoi de la peur de William Friedkin - Blanche
1978 : La Jument vapeur de Joyce Buñuel
-, Utopia de Iradj Azimi - Catherine


Martedì 20: guardo la prima ora e un quarto (fino all'arrivo di Mundt nel campo/caserma) di The Spy Who Came In from the Cold di Martin Ritt, del 1965. Tratto, pare abbastanza fedelmente, dal libro di John le Carré (1931-2020)


Richard Burton as Alec Leamas
Claire Bloom as Nan Perry
Oskar Werner as Fiedler

Colonna sonora, molto bella, di Sol Kaplan.


Mercoledì 21: dopo il pranzo con Allan, nel pomeriggio faccio una pausa e finisco il bel film di spionaggio. Pensavo che l'intreccio fosse più complesso da comprendere, per me. Veramente un bel bianco e nero e una bellissima fotografia. Burton struggente.


Giovedì non ho visto niente perché la sera sono stato da Teresa e Laura, ma oggi, venerdì 23, ho visto la divertente commedia degli Ealing studios, The ladykilles, del 1955, di Alexander Mackendrick.


Domenica 25, guardo i prima 40' normalmente, e poi l'ora restante in accelerato, del bruttissimo Eternal Sunshine of the Spotless Mind di Michel Gondry del 2004.

Con: Jim Carrey, Kate Winslet e Kirsten Dunst


Martedì 27: ho bisogno di più pause per arrivare alla fine del lungo, troppo lungo The 40-Year-Old Virgin, commedia americana del 2005 di Judd Apatow, con come protagonista Steve Carell.


Giovedì 29: altra bella commedia degli Ealing studios, del 1951, The man in the white suit, sempre di Alexander Mackendrick.


Venerdì 30: ultimo film prima del ritorno di Brigitta, ed ultimo film del mese, Shutter Island, di Martin Scorsese del 2010.

Leonardo DiCaprio
Mark Ruffalo
Ben Kingsley
Michelle Williams
Emily Mortimer
Patricia Clarkson
Max von Sydow

Maggio

Domenica 2, con Brigitta, rientrata ieri sera da Canosa a Roissy, vediamo la prima ora e 12 minuti (fino a quando si parla di “spermatogenesi”) di Anatomy of a murder, di Otto Preminger, del 1959.

James Stewart
Lee Remick
Ben Gazzara


Lunedì 3, finiamo il Preminger.


Giovedì 13: dopo ben dieci giorni senza film (troppa stanchezza, la sera), finalmente oggi, giorno di festa per l'Ascensione, riusciamo a vedere They Live by Night di Nicholas Ray, del 1948.

Con Cathy O'Donnell, Farley Granger e Howard Da Silva.



Domenica 16: rivediamo, con immutato piacere, Il momento più bello di Emmer, del 1957.


Lunedì 17, vediamo il documentario cortometraggio di Marcomario Guadagni, Le gymnase.

“Faute d'élèves, le gymnase d'un collège de la Seine-Saint-Denis fait place à des paniers solidaires préparés par une association de quartier pour les habitants du quartier Delaunay-Belleville.”


Giovedì 20: rivedo, ma questa volta con Brigitta, The narrow margin di Richard O. Fleischer del 1952.


Venerdì 21: primi 20' di The shop around the corner.


Sabato 22: finiamo il Lubisch del 1940.


Lunedì 24: vediamo i primi 30' de La ronde di Max Ophuels, del 1950.

Sabato 29: finiamo La ronde, dopo una bella cena da Alex con Marco. Abbiamo avuto bisogno di tre/quattro serate (non ricordo nemmeno più) per riuscire a vedere un film dopotutto assolutamente non impegnativo come questo.

Giugno

La sera di sabato 5 e la mattina di domenica 6, mentre Brigitta è a Bologna, guardo un bel film di Edward Dmytryk del 1947. Molto interessante il fatto che, per motivi di censura, l'origine omofoba del delitto venga sostituita con quella antisemita. Cast di attori famosissimi: Robert Young, Robert Mitchum e Robert Ryan. La moglie dell'accusato, Mitchell, è Jacqueline White, l'abbiamo vista da poco in The narrow margin di Richard O. Fleischer, del 1952.


Sempre domenica, dopo pranzo, guardo il primo episodio guardiamo del film collettivo Controsesso, del 1964: “Cocaina di domenica”, di Franco Rossi, con Nino Manfredi e Anna Maria Ferrero.


Ancora domenica, fino a dopo mezzanotte, riguardo uno dei Fuller più belli, Pickup on South street, del 1953.


Lunedì 7, vedo un altro Dmytryk: The sniper, del 1952.

Sabato 26 (prima notte della nostra vita a Versailles), domenica 27 e lunedì 28 (la parte più lunga) vediamo (ma in realtà io lo rivedo) La discrète di Christian Vincent, del 1990, con Fabrice Luchini e Maurice Garrel. Quando l'avevo visto per la prima volta? All'uscita? Tipico caso di frasi che avevo ascoltato allora e che sono diventate, esageratamente, parte della mia visione del mondo come se venissero da una mia profonda meditazione.

Luglio

Lunedì 12 guardiamo la prima parte di Dieu seul me voit (Versailles-Chantiers) di Bruno Podalydès, del 1998. Primo film che vediamo insieme nella nuova casa di Versailles.

Mercoledì 14: finiamo il film di Podalydès.

Domenica 18, la sera tardi, fino a quasi l'una di notte, guardo, da solo Asphalt jungle di John Huston, del 1950.

Sabato 31, subito dopo cena riusciamo a guardare Gelosia di Germi, del 1953. Tratto da Il marchese di Roccaverdina di Luigi Capuana, sceneggiato anche da Giuseppe Berto.

Agosto

Domenica 1: riguardo, e faccio vedere a Brigitta, The party, di Blake Edwards, del 1968.

Sabato 7, guardiamo Le garçu, ultimo film di Maurice Pialat, del 1995.

Domenica 8: continuiamo con Pialat guardando Loulou, del 1980. Isabelle Huppert (1953, ha 26/27 anni ma ne dimostra di meno), Gérard Depardieu (1948) e bravissimo, Guy Marchand (1937, marito sfortunato della Huppert, solito alter ego del regista).

Giovedì 12: guardiamo, un po' a caso, perché stavo trasferendo tutti i FilmItaliani sul NUC, le prime due parti di Caro diario di Nanni Moretti, del 1993.

Una delle prime sere di vacanza dal lavoro, cioè dal 20 in poi, guardiamo Incantesimo napoletano, diretto da Paolo Genovese e Luca Miniero, del 2002.

Settembre

La sera di venerdì 10 e il pomeriggio di sabato 11 guardiamo un famoso film con Totò e Paolo Stoppa di Camillo Mastrocinque: Siamo uomni o caporlai? del 1955.

Ottobre

Mercoledì 6, inizio Un condé di Yves Boisset (1970), dopo cena, e dopo due mele al fono bruciate, mentre Brigitta è andata a riposarsi una mezz'oretta in attesa dell'inevitabile risveglio di Anna prima dell'inizio della “mala nuttata”.

Giovedì 7: finisco il poliziesco di Boisset iniziato ieri. Si dice ancora “condé” per dire “flic”? Non credo. Ci sono delle immagini belle, c'è la Fabian (che però recita malissimo), ci sono degli attori di Melleville, c'è una bella Lancia e alcune autentiche atmosfere anni Settanta. Ma certo non è un capolavoro. È comunque il primo film che vedo dopo la nascita di Anna!

Domenica 10, la sera, guardo The Quatermass Xperiment, “a 1955 British science fiction horror film drama”, di Val Guest.

Mercoledì 13 e giovedì 14, in due parti, rivediamo Lo scapolo di Antonio Pietrangeli, del 1955. È il primo film che vediamo insieme ad Anna, insomma, in sua presenza, presenza più o meno discreta… Carla, l'ex fidanzata di Paolo (Alberto Sordi) è Madeleine Fischer (1935-2020), famosa per aver recitato in Le amiche di Antonioni, nel ruolo di Rosetta.


Martedì 26 ottobre riusciamo a vedere un film dopo cena, mentre Anna dorme: Anastasia, il cartone animato del 1997, non il film del di Anatole Litvak del 1956, con Ingrid Bergman!

Novembre

Mercoledì 17, dopo cena, approfittando del fatto che Anna si è appisolata, rivediamo (per la prima volta da quando siamo a Versailles): Versailles Rive-Gauche, il mediometraggio di Bruno Podalydes del 1992.

Dicembre

Sabato 18 e domenica 19, dopo pranzo, mentre Sandro e Florent sono a fare un giro in bici nel parco del Castello, vediamo Falbalas, di Jacques Becker, del 1943. È un cofanetto Blu-Ray/DVD che ho comprato per Mariolina e Bruno, dal quel ho estratto il film e i bonus.


Sabato 25, a letto con Anna seduta tra di noi, guardiamo Something wild, di Jonathan Demme, del 1986. La New York estiva, pre Covid, pre 9/11, pre telefoni cellulari: sembra passato un secolo.


Domenica 26, con Anna meno concentrata, guardiamo Rosalie Blum, di Julien Rappeneau, del 2016.


Lunedì 27, primo giorno di confinamento per Covid, guardiamo un Blasetti minore, molto minore!: Amore e chiacchiere (Salviamo il paesaggio), del 1957.


Martedì 28, sempre abbastanza malati, sempre con Anna che partecipa a modo suo, guardiamo Policarpo, ufficiale di scrittura di Mario Soldati, del 1959. Anche qui troviamo Carla Gravina (1941), bellezza dai lunghi capelli rossi. Il nonno è José Isbert (1886-1966), grande attore spagnolo già visto in El cochecito di Marco Ferreri, del 1961 e in El verdugo di Luis García Berlanga, del 1963. Ci sono anche delle piccolissime parti divertenti per De Sica, Tognazzi, Sordi e Amedeo Nazzari, il carabiniere che doma un cavallo imbizzarrito nella scena finale.


Mercoledì 29: guardiamo la prima ora di I pappagalli, film di Bruno Paolinelli del 1955; credo di averlo scaricato solo perché avevo visto che vi recitava Madeleine Fischer. Finiamo il film nel pomeriggio di giovedì 30.


Ultimo film dell'anno, venerdì 31. Un po' casualmente, e fortunosamente, riusciamo a vedere un bellissimo film che era sulla chiavetta USB da 128G “Kingston” grigia che avevo dimenticato nella custodia nera delle cuffiette “Jamo”, e che ho ritrovato in occasione del viaggio a Cuneo. Odd Man Out un noir britannico del 1947 diretto da Carol Reed, con James Mason, Robert Newton, Cyril Cusack, e Kathleen Ryan. Forse un film che non avevo mai visto.

È il film preferito di Polanski ed è da molti considerato il capolavoro di Reed.

film_2021.txt · Last modified: 2023/12/26 15:29 by francesco